E' strano ascoltare, leggere gli umori e i toni usati da diverse persone nel commentare i recenti fatti di conaca locale: sembra che alcuni si dotino di un fucile al posto della parole. Credo che le parole siano importanti, soprattutto in una comunità che vuole essere tale nella quale sostanzialmente "ci si conosce tutti" con i nostri pregi e con i nostri limiti.
Anche la stampa naturalmente ha un ruolo: non ho mai condiviso una "legge del mercato" che voleva sbattere il mostro in prima pagina. Altre leggi di mercato le condivido e non me ne vergogno, ma su questo ho sempre dato indicazione affinchè la cronaca avesse un ruolo non centrale nel nostro prodotto editoriale e che i nomi e le foto di semplici indagati venissero possibilmente omessi (salvo richiesta comunicata da parte delle autorità) dando così una interpretazione stringente delle norme deontologiche (che comunque esistono e spero siano fatte rispettare dall'ordine dei giornalisti).
A ben vedere però la tentazione di giudicare e di scagliare pietre sembra appartenere più a coloro che fino a ieri si prostravano ossequiosi verso l'autorità. Non ho leccato il culo ieri e non condanno oggi prima di un processo e prima di sapere cosa sia accaduto.
Solidarietà all’Arma dei Carabinieri per questa spiacevole vicenda. Solidarietà a tutte le persone coinvolte e ai loro familiari. La giustizia accerterà i fatti.
Non è un bel giorno per San Salvo, voglio comunque abbracciare idealmente tutti i militari della caserma che ogni giorno svolgono con impegno e dedizione il loro difficile lavoro.