“Nessuna esclusione. Si è alzato un polverone per nulla ed è stata distorta una notizia da chi, peraltro, è amministratore e dovrebbe conoscere norme e regolamenti comunitari”. Questa la replica dell’assessore regionale Mauro Febbo che specifica quanto segue: “L’atto approvato in giunta il 30 settembre scorso prevede uno specifico riconoscimento per i soli danni al mondo agricolo, tra l’altro per soli tre Comuni di un specifico territorio, causati dalla grandinata del 10 luglio. Tutt’altro iter sarà seguito per le richieste dei risarcimenti avanzate dai tanti Comuni e privati sempre per la violenta grandinata di quest’estate. In questo caso con la Dgr 575 si prevede uno specifico riconoscimento per i danni in agricoltura (e ribadisco solo agricoltura !!!) a soli tre Comuni della Marsica dopo aver seguito un percorso e una prassi come sempre si fa da decenni e per chi fa richiesta. Infatti, tecnicamente – sottolinea Febbo - per ottenere il riconoscimento del danno (agricolo) e vedersi assegnare il contributo (cosa peraltro non ancora avvenuto) è necessario capire il quantum e le condizioni di danno che giustificano le delimitazioni ai fini del riconoscimento, ossia bisogna che gli uffici regionali e comunali attestino un danno di oltre il 30% del P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) estesa a tutto il territorio comunale e non solo sulle singole aziende o porzioni di territorio, elementi fondamentali”. “Pertanto – conclude Febbo – invito a non fare confusione per un specifico indennizzo nei confronti di un’area agricola, vocata alla coltivazione di ortaggi e frutta, particolarmente danneggiata dalla grandine del 10 luglio scorso. Sicuramente anche in provincia di Chieti come peraltro in quella di Pescara e Teramo nonché quella parte restante de L'Aquila, le aziende agricole avranno subito danni ma purtroppo non ci sono i requisiti previsti dalle norme che chi ricopre cariche elettive dovrebbe ben conoscere”.