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Infermieri, la Asl punta alle stabilizzazioni

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Fare tutto il possibile per non perdere, anzi per mantenere e stabilizzare le professionalità che hanno maturato esperienza in Azienda, utilizzando gli strumenti legislativi disponibili, a partire dalle nuove norme in materia previste dalla Legge Finanziaria: è quanto ha indicato ai sindacati del Comparto il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, il quale ha anche annunciato la necessità di prorogare i rapporti di lavoro in scadenza, che riguardano circa 330 lavoratori, fino alla completa definizione delle procedure del concorso per infermieri che si sta svolgendo in queste settimane e all’effettiva assunzione dei vincitori.

Per la puntuale definizione dei requisiti per la stabilizzazione si attende il recepimento da parte della Regione Abruzzo delle norme in materia contenute nella Legge Finanziaria. Il direttore generale ha ribadito l’impegno di continuare a investire sul personale e sulla qualità dell’assistenza, che non saranno soggetti a tagli o riduzioni della spesa.

L’annuncio è arrivato durante un incontro con i sindacatial quale il manager non ha voluto mancare, ritenendolo di assoluta priorità, ragione per la quale non ha potuto partecipare all'audizione prevista in Commissione di vigilanza del Consiglio regionale. Nella riunione è stata anticipata la bozza del nuovo regolamento per il conferimento, la valutazione e la revoca degli incarichi di funzione nell’Area del Comparto. Il documento, che dà attuazione alla visione organizzativa della Direzione generale, è stato stilato dal Servizio aziendale delle professioni sanitarie (Saps), diretto da Gennaro Scialò.

Si tratta di una prima proposta, hanno spiegato Schael e Scialò, aperta a un ampio confronto nelle prossime settimane e sulla quale la Direzione generale è disposta a recepire miglioramenti purché se ne mantenga l’impianto strategico: «E’ un documento indirizzato soprattutto a chi entra in Azienda - ha spiegato Thomas Schael -, non a mantenere un sistema statico. Dobbiamo dare prospettive di crescita eque sia a chi lavora in ospedale sia a chi invece andrà sul territorio, verso il quale dobbiamo necessariamente spostare gran parte dei servizi vicino al cittadino». 

Un cambiamento di prospettiva importante rispetto a un modello attuale basato prevalentemente sull’ospedale.

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