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Riflessioni dell'ex consigliere regionale Mario Olivieri, "Il Vastese è abbandonato"

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Dopo alcuni mesi di osservazione e di riflessione, dopo essere stato impegnato per diversi anni in politica attiva,  sento il bisogno, da cittadino per prima, e poi  utilizzando anche quel poco di esperienza maturata in politica, di esternare alcune riflessioni che spero possano essere utili e costruttive.

La mia prima preoccupazione va riferita alla scarsa considerazione che la Città di Vasto e il territorio del vastese hanno, da parte delle istituzioni sovra comunali, con il risultato che i servizi impoveriscono sempre di più ( vedi la situazione relativa alle perdite della condotta idrica; il porto di Vasto; la sanità e i servizi ad esso afferenti; la variante alla Statale 16 )e i cittadini di questo territorio devono compiere sempre più chilometri per poter usufruire delle stesse possibilità che altri hanno a portata di mano.

E’ evidente che questa situazione dipende da una mancanza di autorevolezza, conseguente anche all’isolamento  che Vasto ha nei confronti degli interlocutori istituzionali ai vari livelli, con la conseguenza che tutto il territorio ne viene a risentire.

Ho cercato di fare sentire la mia voce allorquando stando in Regione sollecitavo gli amministratori locali ad avere più coraggio nel rivendicare il loro ruolo e i diritti dei cittadini vastesi, e quelli regionali, a prestare più attenzione alle necessità di questo territorio, ma la mia voce sembrava nel deserto e addirittura venivo tacciato di operare contro la maggioranza e di rappresentare quindi un vulnus per i vari referenti regionali, che venivano a Vasto e nel vastese solo per fare presenza e recitare la loro parte.

Sono stato inascoltato e addirittura contrastato e messo da parte da esponenti di un partito della stessa coalizione di maggioranza a cui appartenevo e che avevo contribuito a far prevalere: quel PD scellerato che aveva eletto il territorio del vastese come una vacca da mungere per consensi a basso costo.

Il risultato evidente è che il nostro ospedale si è andato impoverendo sempre di più, perdendo importanti reparti, come la Gastroenterologia, la Nefrologia, la Pediatria etc. Non si è riusciti a realizzare l’Emodinamica, nonostante le diverse assicurazioni pervenute nel tempo, e non si è riusciti a iniziare un percorso per la realizzazione del nuovo Ospedale di Vasto, nonostante già nel 1999 venne realizzato il progetto di massima e sia a disposizione il terreno di proprietà della ASL. Si è perso completamente di vista la struttura realizzata per RSA  esistente a S. Onofrio di proprietà della ASL, così come il potenziamento della sanità territoriale, che ha visto indebolirsi il Distretto sanitario di Vasto, ridotto ai minimi termini, e quello di San Salvo, abbandonato a se stesso dalla passata Giunta regionale.

Mi corre l’obbligo di ricordare , oggi più che mai, che avevo ragione su tutto, così come mi dicono molti dei cittadini che allora non mi avevano capito, e che se fossi stato ascoltato la situazione della sanità vastese sarebbe decisamente migliore.

Ma non tutto è perduto, e chi ha passione politica e non ha niente da nascondere o da chiedere, perché non ha mai chiesto o nascosto nulla,  può operare anche non avendo i galloni, ma facendo riflettere chi di dovere   e sollecitando la coscienza dei cittadini.

Ciò avverrà unitamente ai miei amici di sempre della Lista Civica Il Nuovo Faro, insieme a loro solleciteremo i nuovi amministratori regionali, richiedendo gli interventi e le priorità per il territorio del Vastese,  e la nuova Direzione ASL, a cui va riconosciuto, benché nella brevità della sua nomina, un impegno tangibile, che speriamo continui con la stessa solerzia e concretezza ,  nonostante abbia ereditato una situazione drammatica a cui porre rimedio.

Per il momento invito tutti gli amministratori del Vastese a fare fronte comune in merito alle proposte e alle rivendicazioni che sono indispensabili per il nostro territorio, rifuggendo da tentazioni di parte, che servono solo a favorire le divisioni e altri territori, e maturando un concetto culturale semplice ed efficace: gli interessi dei cittadini che si rappresentano sono superiori alle dispute politiche fini a se stesse.

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