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A San Salvo l’incontro su “Le nuove mafie” con Vincenzo Musacchio

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La conoscenza e l’approfondimento dei nuovi fenomeni mafiosi è uno dei temi a cui la Scuola di Legalità “don Peppe Diana” e l’Osservatorio Antimafia del Molise stanno lavorando con grande attenzione. L’appuntamento del 15 febbraio prossimo a San Salvo è quello con Vincenzo Musacchio, Presidente e Direttore scientifico della Scuola della Legalità don Peppe Diana di Roma e del Molise. L’incontro ha per titolo “Le nuove mafie”. Vincenzo Musacchio, durante l’evento presenterà il cortometraggio  “Una vita per la legalità” girato dai ragazzi del Carcere Malaspina di Palermo. Le mafie moderne sono ormai fenomeni criminosi complessi composti da fitte reti di complicità a sfondo politico ed economico. Si sostituiscono spesso all’autorità legale, per realizzare un “ordine” fondato su omertà, intimidazione, complicità e collusioni varie. ”Non mi fanno paura le parole dei disonesti, ma il silenzio dei giusti”. E’ una famosa frase di Martin Luther King da cui penso occorrerà ripartire, poiché sono proprio le persone oneste che si dovranno battere, in primis, per sconfiggere le mafie. Verità e giustizia sono valori che bisogna imparare già da piccoli, perché è da li che occorre prendere il via per combattere il cancro mafioso che consuma lentamente il nostro Paese. La cultura della legalità nelle scuole deve consentirci di condannare tutti i comportamenti illeciti, dal reato comune, all’occupazione del posto riservato al disabile, al semplice getto di una carta a terra. Alcuni comportamenti illegali pur se considerati lievi, indicano mancanza di rispetto delle regole e possono avere come protagonisti anche i più giovani: per esempio non pagare il biglietto sui mezzi pubblici, non mettere il casco in moto, non rispettare le persone più anziane. Il prevalere di una cultura dell’illegalità nel mondo giovanile è pericolosissima poiché in futuro potrà comportare una forte limitazione dei loro diritti e delle loro libertà fondamentali. Le organizzazioni mafiose prosperano e si diffondono proprio laddove comportamenti illeciti sono considerati normali e abitudinari, dove possono contare sulla indifferenza, su una complicità diffusa e sull’omertà. Per sconfiggere le mafie occorreranno tantissime persone oneste, competenti e tenaci assieme ad una nuova classe politica e amministrativa capace di compiere – come diceva Giovanni Falcone – semplicemente il proprio dovere. Dovremo consentire ai nostri figli di crescere liberi, studiare, lavorare, mettendo a frutto i loro meriti, i loro studi, le loro capacità. Mi auguro che possano avere, a differenza della nostra generazione, la forza di indignarsi, di non restare indifferenti o, peggio, spaventati chinando la testa invece di mantenere la schiena dritta.

 

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