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Boschetti si dichiara estraneo ai fatti contestati dalla Procura di Pescara

redazione
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I magistrati della Procura di Pescara che stanno conducendo l'indagine sullo scandalo della sanità in Abruzzo (Trifuoggi, Belleli e Di Florio) hanno di niovo ascoltato nel carcere di Lanciano l'ex assessore regionale Antonio Boschetti che aveva chiesto di poterli incontrare. Boschetti è in carcere dal 14 luglio scorso. Ex avvocato della Asl di Chieti ha ribadito la propria estraneità dai fatti contestati ribadendo di aver ricevuto 50 mila euro da Angelini quale compenso per le prestazioni professionali svolte. Boschetti ha fatto riferimento anche al tardato pagamento della fattura regolarmente presentata. Assistito dall'avvocato Giovanni Cerella, Boschetti, secondo quanto riferito dal suo legale, avrebbe fornito anche altri elementi di discolpa. L'ex assessore, insomma, avrebbe riferito ai magistrati, di aver capito anche le ragioni delle «sollecitazioni subite dall'alto» per l'urgente approvazioni di alcuni atti relativi al 2004. «Ha capito tali ragioni - ha spiegato l'avvocato Cerella - solo dopo aver letto l'ordinanza di custodia cautelare». Boschetti in qualità di legale della Asl ha curato la costituzione di parte civile nel processo per truffa contro Angelini, l'ex assessore regionale Del Colle e l'ex direttore generale Asl D'Eramo su ricoveri gonfiati nel 1998. In quel caso la linea processuale di Boschetti fu quella di richiedere il danno patrimoniale causato alla Asl per la truffa e l'esborso di somme non dovute al privato. Qualche anno dopo, però, lo stesso Boschetti certificò la regolarità dei crediti vantati dai fornitori della Asl di Chieti tra i quali vennero inseriti proprio quei ricoveri gonfiati del 1998 che finirono nella prima cartolarizzazione. Ma senza mai fare cenno alcuno al processo per truffa.
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