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L'Europa divisa sui “Coronabond”

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In queste ultime settimane, stiamo assistendo ad una commovente gara di solidarietà, nei confronti dei paesi più colpiti  dal "CORONAVIRUS" e soprattutto nei confronti del nostro paese.

Ieri è arrivata anche una delegazione sanitaria dalla" povera" ALBANIA, per dare una mano ai nostri "EROI" che, quotidianamente si battono in tutti i settori interessati, per combattere questo male tremendo che, stà falcidiando la nostra popolazione e quella mondiale.

Gli Italiani stanno dando un' ulteriore dimostrazione di solidarietà,di vicinanza e di affetto nei confronti di tutti coloro che soffrono, che lavorano incessantemente e che muoiono per aiutare i malati.

Noi siamo un popolo dal "CUORE GRANDE",lo dimostra anche la raccolta fondi della protezione civile,per l'acqisto di materiale sanitario occorrente.

A fronte di tanto impegno nazionale e alla solidarietà di moltissimi paesi MONDIALI,purtroppo non c'e' corresponsione da una parte dei paesi del nord europa,arroccati su posizioni di conservatorismo e di salvaguardia dei propri interessi.

La proposta Italiana sulla emissione di EUROBOND per finanziare l'emergenza,è stata respinta  da quei paesi che ogni qualvolta si richiedono aiuti econonomici per i paesi del sud dell'Europa,si schierano contro, ponendo veti e proponendo soluzioni aleatorie.

 Il nostro Presidente Conte, ha fatto bene a non firmare il testo  conclusivo, della riunione del Parlamento europeo.

Sulla richiesta dell'italia, concordano molti stati: FRANCIA,SPAGNA,IRLANDA,BELGIO,GRECIA,PORTOGALLO,LUSSEMBURGO e SLOVENIA che chiedono  l'emissione di CORONABOND per finanziare gli stati membri dell'UE in grosse difficoltà economiche e per fronteggiare  e  finanziare le attività a supporto della lotta alla pandemia  e alla crisi economica e produttiva.

Ci auguriamo che l'atteggiamento  di questi paesi cambi alla prossima riunione del consiglio UE che si terrà fra quindici giorni,altrimenti l'Italia e gli altri paesi saranno costretti ad assumere decisioni drastiche, per salvaguardare i propri cittadini e le proprie economie.

A.Dragani

 

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