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Curare a domicilio chi ha sintomi lievi: il progetto di Schael in Abruzzo

Redazione
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L'ex direttore generale dell'Asl di Bolzano, Thomas Schael, oggi a capo di quella di Lanciano-Vasto-Chieti, ha lanciato un vasto piano di assistenza domiciliare dei pazienti affetti da sintomi anche lievi da coronavirus. Obiettivo: anticipare le cure ed evitare che - come succede in molti casi - i pazienti arrivino in ospedale quando ormai la malattia è già in stato avanzato.

Si procede - spiega in una nota l'Asl abruzzese - così: dal momento dell'accertamento della positività o - su segnalazione del medico di medicina generale - in presenza di sintomi chiari indicativi della malattia, arrivano a domicilio un medico e un infermiere. Ciascun assistito viene dotato di un saturimetro (l'Asl ne ha acquistati 500 per questo progetto), dispositivo che misura il livello di ossigenazione del sangue e permette di individuare tempestivamente la desaturazione, importante segno di sofferenza respiratoria. E viene fornito un trattamento farmacologico finora praticato solo in ospedale, dato dalla combinazione tra idrossiclorochina, terapia antiretrovirale e azitromicina. La terapia ha una durata massima di 14 giorni, durante i quali viene valutata la risposta clinica del paziente attraverso un monitoraggio telefonico, due volte al giorno. Dopo la prima settimana si fanno un elettrocardiogramma e una ecografia polmonare con sistema portatile wireless, le cui immagini sono trasmesse in diretta al servizio di diagnostica ecografica dell’ospedale di Chieti. In caso di peggioramento interviene l'ospedalizzazione, altrimenti si prosegue con la terapia.

"Questo protocollo, condiviso con l’ordine dei medici e i medici di medicina generale - chiarisce Francesco Cipollone, direttore del dipartimento di medicina e coordinatore del progetto - nasce da una valutazione fatta sul campo: troppo numerosi, in rapporto ai casi di positività, i malati che arrivano in ospedale con un quadro clinico assai compromesso, a rischio di rapido peggioramento. Di qui l’idea di anticipare a domicilio il trattamento farmacologico usato in ospedale, accompagnato da un monitoraggio stretto di parametri importanti, come il livello di saturazione di ossigeno, fondamentale nel rilevare con tempestività una difficoltà respiratoria fin dall’esordio".

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