Sono 2.528 le domande presentate finora in Abruzzo, al Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (FSBA), da parte delle aziende del settore con almeno un dipendente, costrette a sospendere o a ridurre l’attività d’Impresa a causa dell’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus.
Le domande coinvolgono complessivamente 8.324 dipendenti, temporaneamente sospesi dal lavoro in Abruzzo, per i quali sono stati richiesti gli ammortizzatori sociali, da parte dei relativi datori di lavoro artigiani, con la nuova causale “Covid-19”. Il fondo provvederà ad erogare contributi pari all’80% della retribuzione di ogni dipendente, per un importo massimo mensile 1.193 euro lordi.
È quanto emerge dalla raccolta dei dati forniti dal Settore Sistemi Informativi EBNA-FSBA ed elaborati da Confartigianato Imprese Abruzzo, in riferimento al primo periodo di applicazione del Piano speciale di sostegno al reddito, deliberato dal Fondo di solidarietà bilaterale alternativo dell’artigianato, sulla base di quanto previsto dal decreto Cura Italia.
“Il comparto artigiano, in Abruzzo come nel resto d’Italia, è in grandissima sofferenza a causa degli stop forzati innescati dall’emergenza Covid – dice il segretario regionale di Confartigianato, Daniele Di Marzio –. Gli ammortizzatori sociali consentono alle aziende del settore di iniziare a respirare e garantiscono ai lavoratori il sostegno necessario per fare fronte al periodo d’inattività, tuttavia serviranno risorse e strumenti straordinari per consentire all’universo dell’artigianato abruzzese di uscire indenne da questa gravissima crisi”.
L’Abruzzo si piazza al 15° posto, su scala nazionale, per numero di domande presentate: in cima alla graduatoria la Lombardia, con 28.644 domande; a seguire l’Emilia Romagna, con 17.650 domande; al terzo posto il Veneto, con 15.759 domande. Ultimo in classifica è invece il Molise, con 399 domande. Complessivamente, a livello nazionale, sono state 145.179 le aziende che hanno presentato domanda al fine di garantire la copertura degli ammortizzatori sociali a 555.751 lavoratori.
Spostando lo sguardo sul versante regionale, ad oggi il maggior numero di richieste si registra nella provincia di Chieti (671 domande, a favore di 2.191 dipendenti). A seguire la provincia di Teramo (662 domande, a favore di 2.353 dipendenti), la provincia di Pescara (524 domande, a favore di 1.827 dipendenti) e infine la provincia dell’Aquila (330 domande, a favore di 914 dipendenti). A queste si aggiungono 346 domande per le quali non sono stati forniti riferimenti territoriali.