Scrive "Il Messaggero" che, in Abruzzo, la curva dei contagi da coronavirus scende più lentamente delle attese: la peggiore regione d'Italia per fattore Ro, che indica il livello di contagiosità del virus. Ieri ci sono stati altri 55 casi e 8 morti in più rispetto all'altro giorno, durante il quale si sono avuti 91 casi.
L'Abruzzo, ha un tasso di mortalità del 10,3%. Inferiore alla media nazionale, del 12,3%, ma superiore alla media del Meridione che è dell'8,7%.
Basti pensare che la Campania, che è quattro volte e mezza l'Abruzzo, con i suoi quasi sei milioni di abitanti, ha meno di 3000 casi positivi e 317 morti, mentre la nostra regione ne ha più di 2000 e 271 deceduti. E la Puglia, tre volte la nostra regione, ha 2800 positivi e 351 morti.
Perché accade questo?
PERCHÉ, IN ABRUZZO, L'EPIDEMIA HA UN ANDAMENTO DIVERSO RISPETTO ALLE ALTRE REGIONI DEL SUD?
Perché il fattore Ro, la trasmissibilità del virus, in Abruzzo, secondo quanto riferisce sempre il Messaggero, è il più alto d'Italia, addirittura dell'1,24, rispetto allo 0,8 della media nazionale?
COME SI GIUSTIFICA UNA DISCREPANZA COSÌ ALTA?
L'unica spiegazione che riesco a darmi è che, oltre all'impreparazione generale nell'affrontare il Covid-19, LA NOSTRA REGIONE HA DIMOSTRATO UNA IMPREPARAZIONE AL QUADRATO. E i direttori delle ASL non sono stati capaci di gestire l’epidemia negli ospedali. Impreparati, improvvisati, inadatti.
1. Non sono stati capaci di fare un uso adeguato e importante dei tamponi, che avrebbe permesso di isolare subito i positivi e tracciare i contagiati;
2. I medici e gli infermieri non sono stati protetti adeguatamente, per mancanza di mascherine, camici monouso, guanti, occhiali;
3. Le risposte ai tamponi di medici e infermieri arrivavano(non so se accade ancora oggi) anche dopo 15 giorni, con il rischio che gli stessi sanitari diventassero diffusori di contagio.
Ma la cosa che più fa rabbia è che l'Abruzzo era sprovvista di posti letto di terapia intensiva(unica arma per salvare la vita ai più gravi) e di ventilatori. Mentre la medicina del territorio non ha funzionato adeguatamente perché svilita, impoverita, maltrattata, dalle politiche sanitarie di questi anni. La medicina territoriale, l'unica che avrebbe potuto fare la differenza individuando tempestivamente i contagi, isolandoli e curandoli prima che potessero aggravarsi.
E invece adesso investono 11mln di euro per un ospedale che rimarrà una cattedrale nel deserto.