"Il superbonus ha attivato numerose imprese, del territorio e non, che stanno prendendo numerose commesse relative a grandi edifici. Si rischia di vedere esclusi, visto anche il limitato arco temporale di durata del bonus (dicembre 2021), seppure sia prevista una proroga di due anni, gli edifici medio piccoli. Inoltre c'è la concreta possibilità che i cantieri della ricostruzione, soprattutto quelli della ricostruzione leggera, non trovino imprese edili disposte ad accollarsi lavori di qualche decina di migliaia di euro, essendo impegnate con i più remunerativi cantieri legati all'efficientamento energetico e al miglioramento sismico".
E' l'allarme lanciato da Raffaele Di Marcello, presidente dell'Ordine degli Architetti di Teramo, partecipando ai lavori del convegno nazionale "Superbonus 110%: Abitare il futuro. Opportunità di riqualificazione sismica ed energetica" che si svolto a Teramo. L'Ordine quindi chiede una proroga dei termini fissati al dicembre 2021. "E' necessario che i termini del superbonus vengano ampliati per permettere ad una più vasta platea di utenti di mettere in sicurezza i propri edifici - includendo, quando possibile, anche quelli danneggiati dal sisma - rendendoli energeticamente efficienti - ha spiegato ancora Di Marcello .
Ai lavori del convegno, è intervenuto anche il presidente della Federazione Regionale Ordine Architetti Abruzzo e Molise, Giustino Vallese: "è un momento epocale, bisogna riconoscere al governo una intuizione che ora è attenzionato da altri Paesi europei, istanza dalla nostra categoria professionale, che ha perorato da anni la strategia di recupero del patrimonio edilizio, di paesi e città . Ma mai come ora era stata vissuta come priorità , e come mossa per rilanciare il settore edilizio, in un Paese che ha il patrimonio residenziale realizzato prima degli anni '80 del tutto inadeguato per la normativa sismica".
Per Vallese, "la priorità doveva essere la messa in sicurezza sismica, poi quella dell'adeguamento energetico, dell'appartamento ed edificio oggetto di intervento. Occorre porre attenzione per evitare che l'adeguamento energetico non comprometta la qualità storico estetica e architettonica dell'edificio, con lastricate di cappotti termici". "La certezza di rispetto della norma non è scontata, e molta della responsabilità grava sulle spalle di tecnici e imprenditori, che devono verificare e asseverare ad esempio la conformità urbanistica, e c'è una situazione disastrosa nel reperimento della documentazione ante 1967. Un lavoro molto lungo che però non trova remunerazione - ha concluso.