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La risposta di Angelo Di Pierro alla riflessione sul PIL di Carlo Cardarella

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Carlo, come sappiamo tutti, l'unica scienza esatta è la matematica. Le cifre sono esattamente quelle che hai riassunte tu. Certo la comunicazione politica e la dialettica nel dibattito pubblico possono fare qualche gioco di prestigio momentaneo, ma mai riuscirebbero a cambiare la realtà che invece ci rappresenta la matematica. Siamo in uno scenario che è disastroso (che mi pare pure un eufemismo) e non si vede alcuna via d'uscita che non sia una depressione pari ad un evento bellico. O meglio, penso che una via d'uscita ci sarebbe, non sarebbe indolore e costerebbe dei sacrifici a tutti  (la politica avrebbe poi il compito di decidere come ripartirli), ma sinceramente non ne vedo altre. L'Italia, nonostante questi dieci anni di crisi e stagnazione economica, comunque è ancora un grande paese manifatturiero, con grandi assets industriali in grado di competere sul mercato globale, quindi con risorse in grado di far fronte alle difficoltà che dovremmo affrontare. Insomma, non è la Grecia, ma non per molto ancora. Quello che dovremmo fare è la stessa cosa che facemmo nel 1992, quando l'aggressione speculativa dei mercati finanziari sulla nostra moneta ci costrinse a uscire dal Sistema Monetario Europeo (lo SME, l'antenato dell'euro) e svalutare la lira, per evitare che tutta la baracca crollasse. Anzi ne seguì un piccolo boom economico. Quindi adottare subito una moneta fiscale per far fronte alle necessità immediate e negoziare un'uscita ordinata dall'euro, riadottare una moneta nazionale (con un cambio 1-1 sull'euro), svalutare (non credo sia necessario più del 15-20%) per evitare il collasso dell'economia, che è l'unico esito possibile che ci attende, nel momento in cui verranno ripristinate tutte le regole europee di finanza pubblica ora sospese (perchè verranno ripristinate questo è certo). Non vedo altre vie d'uscita. Che poi l'attuale classe politica sia in grado di governare la nave lungo questa rotta, senza finire sugli scogli, questo purtroppo è un problema sul quale non mi sentirei di scommettere. E forse è il problema maggiore.

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