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Sci. Settore in forte crisi, non si possono pianificare le aperture

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Non è ottimista Francesco Iubatti, socio amministratore di 'Majelletta We', ex Mammarosa, che gestisce gli impianti nella parte alta della Majella. C'è il rischio concreto di saltare la stagione sciistica e, in caso contrario, “sarebbe talmente corta, per di più senza weekend, che non consentirebbe di ripagare i costi sostenuti per adeguare le strutture".

"Il picco delle festività è saltato. E poi dobbiamo considerare i tempi di reazione quando usciranno le linee guida per riaprire. Senza dimenticare che in montagna si è sempre cercato di convogliare le persone", il contrario di quello che ora si dovrebbe fare per garantire il distanziamento in considerazione dell'emergenza sanitaria. Abbiamo sostenuto tutti i costi nel periodo estivo per prepararci. Allo stato attuale non possiamo pianificare l'apertura, né l’assunzione delle maestranze. Abbiamo 25 persone, impiegate stagionalmente, in attesa di risposta, ma non sappiamo cosa dire loro".

"Siamo una piccola stazione a pescaggio regionale - continua Iubatti - non possiamo ancora destagionalizzare". Avere una continuità stagionale permetterebbe di accedere a contributi e ammortizzatori sociali, ma in questo caso neanche questo è possibile. E anche tutto l'indotto è bloccato.

"E' vero che stanno emergendo nuove forme di godimento della montagna anche senza bisogno di impianti, ma per sci alpinismo, fondo e ciaspole non tutti si rivolgono a guide alpine e accompagnatori. E un conto è godere della montagna in un luogo presidiato, altro è farlo autonomamente; quando ci si muove da soli anche un banco di nebbia può rappresentare un pericolo".

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