Ho provato una gioia immensa nel partecipare alla riapertura ai fedeli della chiesa di San Nicola Vescovo.
In questo tempo difficile per l’emergenza sanitaria, che ha stravolto le nostre abitudini e che costringe tutti indistintamente a mantenere le distanze, l’aver condiviso con la comunità parrocchiale l’esperienza di riaprire le porte di questa chiesa ha un grande valore positivo per tutti.
Ci fa star bene e restituisce pace al nostro cuore.
Tutto questo è un buon segno, un segno di buon auspicio, perché ridà speranza e spinge a tornare a vivere i disagi quotidiani con una prospettiva diversa.
Tutto questo ha più protagonisti: il parroco, i parrocchiani, la nostra città.
E’ questo il risultato del coraggio e della caparbietà di don Beniamino che, a dispetto della sua giovane età, ha dimostrato di avere le idee chiare e lo sguardo lungo proiettato verso il domani.
Questo risultato lo si deve a lui e ancor più a questa comunità parrocchiale che ha saputo riunirsi attorno al suo pastore trasmettendogli le giuste energie, non facendolo sentire solo, nella consapevolezza di aver intrapreso un nuovo cammino insieme a sorelle e a fratelli uniti nella stessa fede.
La parrocchia ha un valore insostituibile nel tessuto sociale, tanto più in un momento di crisi di valori e in una situazione economica resa ancor più difficile dalla pandemia, con il lavoro che manca e con le famiglie in difficoltà.
Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova, ci ricorda l’importanza della parrocchia e l’importanza della sua funzione perché conosce “i problemi reali di tutti: gioie, preoccupazioni e, specialmente in questi tempi magri e stentati, in quanto comunità cristiana, essa rappresenta un riferimento affidabile, prossimo e certo, che contribuisce a tenere insieme un tessuto sociale sempre più incerto, sfilacciato e fragile”.
La comunità parrocchiale di San Nicola Vescovo è patrimonio di tutta la città, che in questi anni non si è data mai vinta e la riapertura, seppur parziale della chiesa, è un segno di grande speranza per tutta San Salvo.
Grazie quindi a tutti coloro che non si sono dati per vinti.
Un ringraziamento all’ingegner Giovanni Mariotti, all’ingegnere Mafalda Mariotti, al geometra Antonio Molino e alle maestranze della Ditta dei Fratelli Mammarella di Vacri che hanno lavorato nel realizzare l’adeguamento sismico, il risanamento conservativo e l’ampliamento del sagrato e presto anche della sagrestia.
Dal punto di vista estetico questa chiesa non è cambiata molto ed ha rappresentato alla fine degli settanta una nuova linfa spirituale per la città e una nuova spinta sociale per la nostra San Salvo, in pieno sviluppo urbanistico e pronta ad accogliere persone provenienti da altri luoghi.
Un pensiero doveroso al primo parroco, mons. Pietro Santoro, che lo scorso 4 febbraio ha compiuto settantacinque anni, artefice della costituzione della parrocchia di San Nicola Vescovo e dell’erezione della nuova chiesa.
Avremo altre occasioni per ritrovarci ed apprezzare i prossimi interventi per il completamento di questa chiesa.
A Don Beniamino e ai parrocchiani, come sindaco di San Salvo, non posso che rinnovare la mia vicinanza, quella dell’Amministrazione e del Consiglio comunale.
Buon cammino e buona vita.
TIZIANA MAGNACCA
Sindaco di San Salvo