E' ben noto che fino a non molto tempo fà , i vari bandi comunali od anche semplici pubblicità di privati, venivano affidati ad un banditore esclusivamente preposto per tale compito. In ogni paese ce n'era uno, che in base alla sua professionalità riusciva a dare una certa solennità ed efficacia al bando stesso. L'annuncio, quindi, doveva avere un tono deciso ed impostato in modo tale che risultasse inconfondibile e degno di ogni attenzione. Il linguaggio usato era un italiano colorito ed a volte sgangherato che si concludeva quasi sempre con il dialetto corrente. Verso la metà degli anni 1950, capitò che al banditore gli fu affidato da parte del sig. Pompeo Marzocchetti, proprietario del primo storico cinema di San Salvo, l'incarico di annunciare la proiezione di un film allora molto in voga. Costui con il solito impegno diede fiato alla cornetta e cominciò a declamare:
"Chi vulesse je' a lu cineme di Pumpue' cà zi' fa' ... ca' zi' fa' a ... ca' zi' fa' a a ...(non ricordo' il titolo del film)... saccie chi cazze zi' fa' asse, jatele a 'vvidà ca' è nu' bell' cineme - (e visto che il luogo del bando era prossimo alla sua casa ed incombeva l'ora di pranzo) - concluse - Ernasti' mett' li maccari-une".
( P.S.: Argomento compiutamente trattato, con dovizia di particolari, da F. Sparvieri nella sua "San Salvo Antica").E' ben noto che fino a non molto tempo fà , i vari bandi comunali od anche semplici pubblicità di privati, venivano affidati ad un banditore esclusivamente preposto per tale compito. In ogni paese ce n'era uno, che in base alla sua professionalità riusciva a dare una certa solennità ed efficacia al bando stesso. L'annuncio, quindi, doveva avere un tono deciso ed impostato in modo tale che risultasse inconfondibile e degno di ogni attenzione. Il linguaggio usato era un italiano colorito ed a volte sgangherato che si concludeva quasi sempre con il dialetto corrente. Verso la metà degli anni 1950, capitò che al banditore gli fu affidato da parte del sig. Pompeo Marzocchetti, proprietario del primo storico cinema di San Salvo, l'incarico di annunciare la proiezione di un film allora molto in voga. Costui con il solito impegno diede fiato alla cornetta e cominciò a declamare:
"Chi vulesse je' a lu cineme di Pumpue' cà zi' fa' ... ca' zi' fa' a ... ca' zi' fa' a a ...(non ricordo' il titolo del film)... saccie chi cazze zi' fa' asse, jatele a 'vvidà ca' è nu' bell' cineme - (e visto che il luogo del bando era prossimo alla sua casa ed incombeva l'ora di pranzo) - concluse - Ernasti' mett' li maccari-une".
( P.S.: Argomento compiutamente trattato, con dovizia di particolari, da F. Sparvieri nella sua "San Salvo Antica").