Abbiamo da poco ricevuto la magnifica notizia dall’Agenzia nazionale INDIRE: il nostro Istituto ha superato la selezione e la nostra candidatura per l’Accreditamento KA120 Settore Scuola, valido da Marzo 2021 ad Dicembre 2027, è stata approvata. Il team di lavoro per l’Internazionalizzazione della Scuola, composto dalle docenti Ivana Piccirilli, Giuseppina Calvano ed Emanuela Lattanzi, è stato coordinato dalle prof.sse Enza Vernì; della Scuola Secondaria di Primo Grado e Santina Alfieri dell'ITE, alla quale abbiamo rivolto alcune domande.
Ci spiega i contenuti e la ratio del LEARNING MOBILITY OF INDIVIDUALS?
“L'Azione Chiave 1 del programma offre opportunità di mobilità per l'apprendimento alle persone e sostiene lo sviluppo degli istituti di istruzione e di altre organizzazioni coinvolte nell'apprendimento permanente in Europa: il programma coinvolge il personale docente e non docente di tutti gli ordini di scuola, ma anche gli studenti degli ultimi anni della Secondaria di 2° Grado.”
Quindi ci saranno opportunità di conoscenza e confronto con altre scuole europee?
“È un grande successo, ma anche una grande sfida: avremo la possibilità di viaggiare per formarci:
il finanziamento che la nostra scuola riceve dal Programma deve contribuire a organizzare attività di mobilità per i nostri partecipanti, ma significa anche che dobbiamo lavorare su obiettivi più ampi della nostra organizzazione.”
Quali sono gli obiettivi più importanti che si intendono raggiungere?
“Il Piano di Sviluppo Europeo è stato il nostro punto di partenza: abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni obiettivi fondamentali per aprirci sempre di più e sempre meglio alla dimensione internazionale:
- lo sviluppo professionale di qualità dello staff scolastico grazie all’empowerement delle competenze tecniche e professionali;
- l’esercizio della cittadinanza attiva europea attraverso l’acquisizione e lo sviluppo delle abilità e delle competenze digitali ed educazione all’uso.”
Concretamente in cosa potrebbero tradursi?
“Con queste azioni vorremmo che studenti e docenti si rivestissero, in ogni azione educativa, dell’impegno del “No one behind, no one alone” (Nessuno sia lasciato indietro, nessuno sia lasciato solo) e si appropriassero di strumenti e metodologie efficaci, innovativi e motivanti tali da far scattare la volontà di apprendere, di lavorare per il bene comune, di spendere le proprie abilità linguistiche e digitali per migliorare lo status quo, creando una rete documentata di proposte educative, nate dal confronto con le altre comunità scolastiche europee.”
Quindi stiamo parlando di risultati derivabili da un confronto produttivo con altri contesti? “Esattamente. L’esigenza condivisa è proprio quella di un confronto con altri contesti europei dove i modelli innovativi, sia a livello gestionale che didattico, siano consolidati, al fine di implementare ed integrare le diverse esperienze di formazione laboratoriale e di innovazione metodologica e procedurale nazionali con modelli europei già sperimentati e di maggior impatto.”