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Soldi dalla vendita dell'Autoporto di San Salvo: "Vengano utilizzati per le nostre aree industriali"

Lettera di Grassi (Assovasto) a Savini (Arap) per il 'destino' di 3,7 milioni di euro

redazione
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Lettera di Alessandro Grassi, presidente di Assovasto, indirizzata a Giuseppe Savini, presidente dell'Arap Abruzzo (Agenzia regionale Attività Produttive) con al centro la questione della somma ricavate dalla vendita dell’Autoporto di San Salvo per il futuro insediamento Amazon. Grassi, a nome del sodalizio che rappresenta buona parte delle imprese del territorio del Vastese, chiede che venga utilizzata totalmente per le aree industriali locali, per migliorare i servizi e, in estrema ratio, per ridurre i canoni a carico delle stesse imprese.

Qui di seguito la nota.

Gentile Presidente,

l’Associazione che presiedo e che rappresenta prevalentemente le PMI del territorio di Vasto e San Salvo ha accolto con grande soddisfazione la notizia dell’avvento di Amazon che andrà finalmente ad occupare uno spazio per tanti anni inutilizzato.

Quell’area, strategica per il territorio, ideata e finanziata con fondi pubblici ora è stata ceduta per circa 3,7 milioni di euro che hanno accresciuto le casse finanziarie dell’Arap. Mi preme rappresentarLe che noi imprenditori del vastese abbiamo già pagato il prezzo dell’accorpamento dei consorzi industriali: ricorderà bene che il Coasiv vantava un forte attivo di bilancio che è andato a ripianare i debiti di altre aree industriali abruzzesi con l’assordante silenzio di tanti attori coinvolti nell’operazione. Non possiamo oggi, presentarci come area industriale competitiva ed all’avanguardia e poi avere evidenti lacune come buche nell’asfalto, illuminazione carente quando non addirittura inesistente, erba rigogliosa che se non fosse per gli imprenditori o per i Comuni stressati da noi stessi non sarebbe mai sfalciata. Per non parlare del problema dell’approvvigionamento idrico, della doppia imposizione (Comune/Arap) sui canoni consortili e della Via Verde, tematiche su cui occorrerebbe un tavolo di concertazione constante

Spero - anzi - Le chiedo che l’introito frutto della vendita dell’autoporto venga utilizzato totalmente per le nostre aree industriali, per migliorare i servizi che facciamo fatica ad individuare o, in estrema ratio, per ridurre i canoni che le nostre imprese annualmente subiscono. Non vorremmo - ancora una volta - trovarci davanti all’ennesima distrazione di risorse del nostro territorio che probabilmente andranno a colmare mancanze gestionali di altre aree. 

Cordialmente

Il presidente Alessandro Grassi

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