A fine maggio tutte le strutture legate al turismo dovrebbero cominciare a riaprire, ma tra scelta della mèta, decisione e prenotazione, i frutti non si vedranno prima di metà giugno. E' l'analisi di Lucio Laureti, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Chieti Pescara, sulle prospettive di un settore da cui ci si attende molto per la ripresa economica.
"Se è vero che ci sarà più turismo di prossimità e mancherà parte del turismo internazionale, che era una fetta importante delle prenotazioni in Italia - dichiara Laureti all'ANSA - c'è anche da considerare che, a fronte di milioni di persone che hanno sofferto per la pandemia, ce ne sono altri milioni, dipendenti pubblici o privati non interessati dalla cassa integrazione, che hanno potuto risparmiare perché con le restrizioni hanno avuto meno occasioni di spesa".
Soprattutto, sottolinea Laureti, "dovremmo invitare la politica ad aiutare il settore il turismo, forse l'unico che dà occupazione immediata. Quando parliamo di Pil per l'Abruzzo pensiamo sempre all'automotive, ma bisogna osservare che il turismo ha un moltiplicatore molto più elevato". Se in altri settori per la produzione occorre che passi del tempo, per il turismo più reddito significa più spesa, quindi un circolo virtuoso.
"Prendiamo con grande favore la Bandiera Blu di Pescara e di Francavilla al Mare, i due sindaci hanno puntato sulla qualità delle acque nel loro programma, anche se per le due città deve essere solo un punto di partenza. Vorremmo - aggiunge Laureti - che lo standard si estendesse anche a Montesilvano e non possiamo dimenticare i problemi legati a clima, vasche di colmata, depuratori, al fiume Pescara". A tal proposito, secondo Laureti "si sta facendo poco e in ritardo in tema di erosione della spiaggia, ci sono programmi regionali che non partiranno prima dell'autunno prossimo. La questione erosione impatterà sui ricavi di tutti gli stabilimenti balneari, qualcosa si potrebbe fare fino a metà giugno con ripascimenti provvisori". Poi il tema della sopravvivenza delle aziende del settore in questo lungo periodo di limitazioni e incertezze. "I mutui sono stati congelati, le aziende che avevano dipendenti li hanno messi in cassa integrazione, le tasse sono state traslate, l'Imu è stata annullata per 2020 e 2021. C'è purtroppo da dire che nel 2020 quasi il 40% delle aziende, vista l'incertezza, non ha riaperto - osserva Laureti - Per aiutare il settore, a livello nazionale sarebbe bene ripristinare il bonus vacanze, attualmente ci sono solo quelli non fruiti nel 2020; è stato esteso il periodo di godimento fino al 31 dicembre, ma non ne sono stati emessi di nuovi". "A livello regionale come Confidustria, insieme alle altre associazioni, cercheremo di stare vicini alla Regione Abruzzo per caratterizzare l'offerta - conclude Laureti - Si dovrebbero avere le idee più chiare, investire di più sulla comunicazione, far capire cosa si viene a fare in vacanza in Abruzzo. Se sono chiari i programmi, anche gli operatori potranno organizzarsi e proporsi meglio".