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"Li Dibutet' " (I componenti del comitato feste)

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A conclusione di una lontana e memorabile festa in onore di San Vitale, l'allora comitato feste, composto di almeno una decina di rappresentanti, comunemente chiamati "dibutet' ", rimase particolarmente soddisfatto per l'ottima riuscita della medesima ed anche dal fatto di ritrovarsi in cassa una residua sommetta spendibile.
Non è dato sapere di chi fu l'idea, ma con un accordo unanime, fu deciso di non seguire la prassi di devolvere la rimanenza di cassa direttamente nelle mani del prete, ma di utilizzarla per l'acquisto di un bel lampadario. Lo stesso era a forma di globo, come si usava allora, e doveva essere utilizzato in chiesa in sostituzione di quello a penducoli, sempre mal funzionante e con scarso grado di luminosità. L'acquisto era anche confortato dalla convinzione di compiere un'opera meritoria verso il parroco e soprattutto di risolvere quell'annoso problema dell'illuminazione in quel punto della chiesa.
Il parroco di S.Salvo d'allora, era il compianto Don Cirillo Piovesan originario del comune di Mussolente, in provincia di Vicenza, dal carattere forte e risolutivo, che giudicandolo inadatto, con spiccato accento veneto si rivolse così al capodeputato e relativa delegazione, quando glielo consegnarono: Ciò, non và ben! Ciò non và ben! Portatelo via!
- La risposta un po' stizzita del deluso capodeputato, composta di un italiano ilare e folkloristico, si articolo'  pressappoco così: 
"Vvuei Don Ciri', quessi suono chi li volete e chi nilli volete, pure quessi suono".
Data la nota spiccata personalità del parroco, lascio a voi immaginare la conclusione della vicenda.
(Nella foto: La statua di S.Vitale, prerestauro, nel suo altarino).

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