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Cinque curiosità sul CBD

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Quando si parla del CBD, si inquadra un principio attivo della cannabis. Noto anche come cannabidiolo, è considerato il “cugino” non psicoattivo del THC. Nel momento in cui lo si chiama in causa, si apre, per forza di cose, il mondo della cannabis light legale. Per conoscerlo meglio vediamo, nelle prossime righe di questo articolo, cinque curiosità che lo riguardano.

Il giro d’affari che ruota attorno al cannabidiolo è in continua crescita

Il fatturato dei negozi di cannabis legale e degli e-commerce che si occupano di vendita di CBD online è in continua crescita. In pochi anni, il giro d’affari appena citato ha superato i 100 milioni di euro. Può sembrare poco se si pensa ad altri settori. Non bisogna però dimenticare che si tratta di un business giovane, motivo per cui si può parlare, a tutti gli effetti, di numeri interessanti.

Il CBD è un ottimo antipsicotico

Non solo il CBD è privo di effetti psicoattivi ma, dati alla mano, quando lo si chiama in causa si inquadra un’importante efficacia antipsicotica. Quando lo si chiama in causa, è altresì fondamentale ricordare la sua capacità di favorire un generale senso di relax. In virtù di questa caratteristica, è possibile parlare del suo successo tra coloro i quali soffrono d’insonnia e, soprattutto negli ultimi tempi, sono sempre più alla ricerca di prodotti naturali per risolvere la sopra citata problematica.

La Regina Vittoria lo assumeva

Chi pensa che la moda del CBD sia recente, può anche cambiare idea. Forse non tutti sanno che la Regina Vittoria, una delle donne simbolo della storia inglese, era solita assumere, su consiglio del medico di corte, cannabidiolo per alleviare i crampi del flusso mestruale. L’indimenticata sovrana è, oggi come oggi, una delle prime personalità di rilievo ad aver consumato cannabis per motivi di salute.

L’olio non è puro

Anche chi non ha molta dimestichezza con la cannabis light ha, almeno una volta, sentito parlare dell’olio di CBD. Il motivo della fama di questo prodotto è legato al fatto che, da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria con il conseguente aumento di persone che hanno a che fare ogni giorno con situazioni di forte stress, il suo consumo è aumentato esponenzialmente (con ovvi incrementi del fatturato per le realtà che lo vendono).

Nel momento in cui lo si chiama in causa, è bene ricordare che non è puro. Risulta diluito nei cosiddetti oli vettori. Come mai? Perché il cannabidiolo grezzo è difficile da processare per il nostro organismo. Quando si parla degli oli vettori, è possibile citarne diversi. Si va dall’olio di semi di canapa, ricco di proteine facilmente digeribili ma anche di acidi grassi essenziali, fino a quello d’oliva e di avocado.

Da non trascurare è anche la possibilità di scegliere olio di CBD con diversi gradi di purezza (il minimo è il 5%). L’ideale, soprattutto se si è alle primissime armi, è partire con la purezza più bassa, per poi andare a crescere sulla base delle reazioni del corpo. Fondamentale a tal proposito è ricordare che non si parla di effetti collaterali.

Il CBD non dovrebbe essere assunto prima di guidare

Il CBD non ha effetti psicoattivi, questo non va mai dimenticato. Nonostante questo, non andrebbe mai assunto prima di guidare. Come mai? Il motivo è legato al fatto che gli strumenti in dotazione alle Forze dell’Ordine per rilevare le tracce di sostanze stupefacenti negli automobilisti fermati sulla strada sono in grado di rilevare la presenza di THC nei prodotti a base di cannabis light (caratterizzati, di riflesso, anche dalla presenza di CBD).

Le conseguenze di un verbale per guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti le conosciamo tutti e, parliamoci chiaro, anche se a causa del bassissimo contenuto di THC si è lucidi e non pericolosi, sono da evitare.

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