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Una ghiotta occasione, ma…

… che fretta c’era?

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Ancora una volta devo, mio malgrado, iniziare citando un numero: 107

Tanti sono, infatti, i giorni trascorsi finora da quell’11 giugno, quando (con grande clamore mediatico) è stata messa in scena l’inaugurazione (così si legge sul relativo manifesto e si racconta nei servizi giornalistici) della “Casa dell’Infanzia, Maternità e Adolescenza”.

A tutt’oggi, però, non mi risulta che la ‘Casa’ sia operativa, a dispetto di quanto proclamato già in quell’occasione. 

Già, perché, nell’accezione più diffusa, per inaugurazione si intende l’inizio dell’effettiva operatività di un qualcosa, pubblico o privato che sia.

Altra cosa sarebbe, invece, la cerimonia di ‘dedicazione’ che può anche precedere l’operatività del manufatto cui la dedica si riferisce. Ma “secondo me” non è proprio una gran trovata, perché finirebbe per essere solo uno spot pubblicitario, l’ennesima foto che va ad aggiungersi a un già nutrito ‘portfolio’.

Capisco, peraltro, che la scomparsa del dottor Festa (avvenuta solo due settimane prima) costituiva da sola un’opportunità troppo forte emotivamente per non essere utilizzata. 

Però, almeno in queste occasioni ufficiali, bisognerebbe fare i conti anche con l’italiano per usare di volta in volta la parola che meglio esprime quello che si vuole raccontare… anche per non ripetere clamorosi precedenti, puntualmente sbugiardati.

Ricorderò a titolo di esempio, al riguardo, un paio di ben note campagne promozionali a sostegno dell’allora Presidente Berlusconi: la posa della prima pietra del Ponte sullo Stretto di Messina (mai nemmeno progettato) o l’inaugurazione (con il Cavaliere alla guida di un metrobus) della linea urbana a Padova, esibita con qualche anno di anticipo rispetto alla sua effettiva realizzazione e successiva entrata in funzione.

Piccola nota a margine 

Già in passato ho avuto modo di segnalare imprecisioni nei comunicati a firma Comune e/o Città di San Salvo. Ma si trattava, in quei casi, di incidenti che non avrebbero lasciato tracce durature.

Questa volta, invece, segnalo un “testimone inconsapevole” (liberamente citando Gianrico Carofiglio) che rimarrà tale per un periodo presumibilmente molto lungo.

Nella lapide marmorea affissa all’ingresso della citata ‘Casa’ (vedi foto), è scolpito: “Casa dell’ Infanzia, Maternita’ ed Adolescenza”

In sole sei parole si annidano ben tre errori/imprecisioni, peraltro non presenti nel manifesto (vedi foto). 

Parlo di una ‘d’ eufonica inutile (anzi scorretta) che fa bella mostra di sé prima di Adolescenza, di uno spazio dopo l’apostrofo che precede Infanzia e dell’apostrofo anziché l’accento per maternità.

Incidenti, evidentemente, la cui paternità ricadrà su qualche addetto ai lavori… così come è successo per un famoso precedente: mi riferisco a quella lapide a Roma recentemente intitolata al presidente Ciampi, ribattezzato per l’occasione “Carlo Azelio”.

 

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