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Il racconto di Veronica, viva per miracolo

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SCHIAVI DI ABRUZZO - E' viva per miracolo, e in questo caso non è un modo di dire, Veronica Valentino, ventitre anni appena, laureanda in Lettere e filosofia di Schiavi di Abruzzo. Ormai al sicuro, tornata in famiglia dopo la brutta avventura aquilana, racconta le terribili ore della scorsa notte. "Abbiamo avuto come un presentimento e abbiamo deciso di passare la notte in macchina. Solo per questo siamo vivi, e possiamo ora raccontarlo", spiega, ancora scossa, Veronica, che abita in uno stabile in pieno centro, a L'Aquila, con altri universitari. Dall'inizio dello sciame sismico, parliamo di diverse settimane fa, ha dovuto imparare a convivere con il terremoto. La scorsa notte, però, qualcosa, nella testa, le ha detto che non era come nei giorni precedenti. Non si è fidata. "Non me la sento di dormire in casa questa sera, restiamo in macchina" ha detto al suo fidanzato. Questa decisione ha salvato le loro vite. "Dopo la prima scossa, verso le 23,45, siamo scesi in macchina e abbiamo passato la notte lì. Alle tre e mezza la scossa violenta e subito i crolli. Sembrava di stare sotto un bombardamento. Una nube di polvere ha investito la macchina, e subito abbiamo visto le persone riversarsi in strada, letteralmente in preda al panico". I solai della sua abitazione hanno ceduto alle sollecitazioni del sisma e sono crollati, inghiottendo, tra calcinacci e polvere, i suoi vestiti, i suoi libri, il computer con la tesi di laurea che avrebbe dovuto discutere tra qualche settimana. "Si tratta di vecchi stabili, nel centro storico della città, abitati in prevalenza da studenti. - aggiunge Veronica, sollevando così una questione di una certa rilevanza -I miei amici che hanno preso casa nella zona nuova de L'Aquila non hanno avuto gli stessi problemi. Lì il terremoto ha provocato solo delle lesioni, qui invece i solai hanno ceduto".
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