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Un prete di ritorno dall'inferno. La testimonianza di don Conti, direttore regionale della Caritas

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CASTELGUIDONE - Un prete di ritorno dall'inferno. Il sacerdote in questione è don Alberto Conti, parroco di Castelguidone e direttore regionale della Caritas Abruzzo e Molise. Mentre l'inferno è rappresentato dalle zone terremotate dell'aquilano. Ha la voce spenta, di chi ha vissuto la sofferenza e il dolore, e tuttavia ha accettato di rilasciare qualche testimonianza a caldo. "La situazione è davvero drammatica, sia a L'Aquila che nei comuni vicini. Sono stato a Paganica e ad Onna. Soprattutto a Onna lo spettacolo è agghiacciante; il paese completamente raso al suolo e mi si è stretto il cuore nel vedere tutte quelle bare e quei corpi sistemati sul prato. Ho pregato per quelle povere vittime del terremoto. In continuazione, dalle macerie, vengono estratti corpi senza vita". Uno strazio, anche per un uomo di Dio. "A tutta quella distruzione, al dolore per le vittime, presto si aggiungeranno i problemi di chi, magari famiglie giovani, ha perso la casa che aveva acquistato facendo un mutuo", continua il sacerdote, pensando non solo all'emergenza attuale, ma anche in prospettiva futura. Perché la vita, che pure deve continuare, si preannuncia durissima per gli aquilani. La Caritas, ovviamente, sarà accanto a quelle famiglie, ai giovani, a tutto il popolo abruzzese anche nei prossimi mesi, questa è la promessa di don Alberto Conti. In merito alle polemiche sui presunti ritardi nei soccorsi, il sacerdote è chiarissimo: "La macchina dei soccorsi sta funzionando alla perfezione, sia pure nelle enormi difficoltà del momento. L'emergenza è davvero immensa, su tutti i fronti, in tutti i comuni. I volontari e le forze dell'ordine stanno facendo il possibile, ma non si può arrivare contemporaneamente ovunque. Encomiabile è anche l'opera di sostegno spicologico fornito da personale specializzato a quella povera gente che ha perso tutto".
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