Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Disperazione e terrore, il racconto del sindaco di Torrebruna

Condividi su:
TORREBRUNA - "Alla disperazione per aver perso una persona cara e la casa si somma ora il terrore che l'incubo terremoto non sia ancora finito". E' il racconto a caldo del sindaco di Torrebruna, Guido Colella, appena rientrato dal 'fronte' aquilano. L'amministratore è stato sui luoghi del sisma insieme ai volontari del locale nucleo della Protezione civile. Disperazione e terrore, sono questi i due fattori che minacciano di fare ancora più danni, nella psiche delle persone, della distruzione prodotta dal terremoto. "Con la Protezione civile siamo stati a Santo Stefano di Sessanio e a Calascio a montare le tende. - continua nel suo racconto il sindaco Colella - Nei comuni limitrofi la situazione è migliore rispetto a L'Aquila. Nei paesini le persone reagiscono meglio, si adatto alla nuova vita sotto una tenda, mentre in città la situazione è davvero al collasso. Non ci sono nemmeno gli spazi per allestire i campi; nei centri vicini invece, in campagna, è tutto più semplice dal punto di vista logistico". In merito alla macchina dei soccorsi il sindaco di Torrebruna spiega: "Volontari e forze dell'ordine stanno dando davvero il massimo. Personale ce n'è in abbondanza, manca forse qualcosa in termini organizzativi, di raccordo di tutti i volontari che continuano ad arrivare a L'Aquila. Ho visto tanta, tantissima solidarità, che però potrebbe essere meglio sfruttata se ci fosse un maggior coordinamento. A chi volesse dare una mano sul posto del sisma, il mio consiglio è di non andare così a caso, ma di far sempre riferimento ad un'associazionne di Protezione civile, in modo da avere un minimo di inquadramento e di coordinamento. Per chi invece sta a casa e vuole rendersi utile, la necessità del momento è legata non solo ai viveri, ma ai prodotti per l'igiene, anche quella intima".
Condividi su:

Seguici su Facebook