Siamo fatti di cultura! Verso fine aprile San Salvo, si sa, si trasforma.
Dal 25 in poi apre le porte alla primavera più inoltrata e guarda all’estate! Le strade del centro si popolano di gente che finalmente può tornare a vivere dopo due anni di pandemia mondiale. La tradizione mette d’accordo tutti: le sagnitelle, la benedizione dei taralli, la sfilata dei carri, il canto dedicato al santo e la messa in piazza. Nel mezzo: bancarelle, paninari, bar aperti fino a tardi, spettacoli teatrali e mostre gratuite! Una vera ricchezza! E cosa sono: il cibo, la tradizione, il turismo, lo spettacolo, l’arte se non la nostra cultura? Dunque è un falso che essa non porti soldi e che sia superflua. Intorno alla cultura c’è un grosso indotto non solo economico ma sociale! I ragazzi escono, si ritrovano, chiacchierano e nel frattempo consumano… la città si sente viva e vige il sentimento di appartenere ad una comunità .
Ciò che succede a fine aprile a San salvo dovrebbe essere la normalità . Riempire di eventi che possano animare il centro dovrebbe accadere sempre, a cadenza regolare durante tutto l’anno. Ne gioverebbero i negozi, gli adolescenti, gli adulti, i bambini! I ristoranti! I b&b, gli hotel! Far vivere il centro storico è possibile! Lo si vede in queste occasioni. Investire sulla cultura porta benessere economico e sociale a tutti! Può solo migliorare la nostra capacità critica, l’inclusione e il senso di condivisione. L’Italia vive di cultura! Le persone vengono in Italia da ogni parte del mondo per ammirare e raccontare le opere d’arte, le invenzioni, il cibo, la moda italiani! Che bello se il borgo antico e il centro storico si animassero di cultura!
Basta poco, gli artisti ci sono… le menti anche! Si potrebbe anche pensare di eliminare gli sprechi come i fuochi d’artificio che hanno un costo elevato e spaventano animali e bambini. Al loro posto inseriamo un evento in più! Forza, investiamo sulla cultura! Lo merita San salvo, lo meritiamo tutti quanti noi.