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Attività di formazione del personale dipendente: quali agevolazioni sono previste per le aziende

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Una formazione professionale continua si rivela sempre più indispensabile in un mondo in cui gli sviluppi e i cambiamenti di tanti mestieri procedono a ritmi accelerati. Le aziende non possono esimersi dalla necessità di investire nella formazione dei propri dipendenti, ma spesso devono anche farsi carico di spese difficili da sostenere.

In risposta a questa problematica, sono diverse le agevolazioni che consentono alle aziende di favorire l’aggiornamento professionale dei dipendenti senza impegni economici eccessivamente dispendiosi. In questa sede ci occupiamo di un settore specifico, quello della finanza e controllo di gestione, rispetto al quale andiamo a presentare il ventaglio di possibilità per quanto concerne i master e i corsi di specializzazione e le relative agevolazioni fornite dallo Stato o da privati.

Agevolazioni concesse da enti di formazione privati e Business School

Tra le Business School che offrono agevolazioni dedicate al personale dipendente delle imprese citiamo il caso dei master in finanza e controllo MeliusForm. La Business School ha previsto le seguenti formule rivolte a enti e aziende che desiderino investire nella formazione del personale:

formule d’iscrizione agevolate, che prevedono quote scontate in base al numero di persone iscritte. Si può infatti usufruire di un’agevolazione del 20% per l’iscrizione di 2 persone, del 30% per l’iscrizione di 3 persone e del 35% per l’iscrizione di 4 o più persone. La scontistica vale sia nel caso di studenti frequentanti lo stesso corso, sia in quello in cui gli iscritti aderiscano a corsi di specializzazione diversi.

proposte legate alle soluzioni e-learning e in generale alla digitalizzazione dei percorsi formativi. È possibile frequentare i corsi sia nella tradizionale modalità in presenza nelle sedi della Business School (Roma, Padova e Milano), sia nelle formule “live streaming” e anche on-demand, grazie alla possibilità di accedere a una ricca piattaforma virtuale comprensiva di dispense, esercitazioni e materiale di studio di vario genere. La modalità digitale di erogazione dei corsi presenta numerosi vantaggi per quanto concerne l’accessibilità degli stessi, ma anche il costo economico delle tariffe di iscrizione.

(Fonte)

Il credito d’imposta formazione 4.0: cos’è e quali spese copre

Il credito d’imposta formazione 4.0 è stato introdotto dal Ministero dello Sviluppo Economico al fine di incoraggiare le imprese a investire nella formazione del personale sulle tecnologie 4.0, ovvero quelle connesse alla trasformazione tecnologica e digitale delle aziende. Introdotto per la prima volta nel 2018 con la Legge di Bilancio e successivamente prorogato e incrementato a seguito dei cambiamenti legati alla pandemia, il credito d’imposta si propone di accompagnare le aziende italiane nel complesso processo di transizione digitale che stiamo vivendo.

Le spese coperte dal credito d’imposta formazione 4.0 riguardano quelle sostenute per il pagamento di corsi e/o docenti, le spese di viaggio ed eventuali materiali e servizi di consulenza. Le attività di formazione che è possibile svolgere sono molto varie, l’unica condizione è che esse riguardino materie strettamente legate alla digital transformation (cloud computing, cyber security, data analysis, robotica avanzata ecc.).

Tetto massimo delle spese

Il credito d’imposta viene riconosciuto ai vari tipi di imprese italiane secondo le seguenti modalità:

250mila euro al massimo per le grandi e medie aziende, con la possibilità di coprire il 30% delle spese per le grandi imprese e il 40% per le medie;

300mila euro al massimo per le piccole aziende, con la possibilità di coprire il 50% delle spese;

copertura del 60% delle spese per qualsiasi categoria di impresa nel caso di lavoratori svantaggiati.

Gli enti autorizzati

Gli enti abilitati per l’attivazione di master, corsi di specializzazione e percorsi formativi compatibili con il credito d’imposta formazione 4.0 sono innanzitutto le università pubbliche o private e gli Istituti Tecnici Superiori. Sono poi abilitati i soggetti che dispongano della certificazione di qualità relativa alla norma UNI EN ISO 9001:2015 settore EA 37 e quelli accreditati secondo il regolamento CE 68/01. Infine, l’autorizzazione va anche a qualunque ente accreditato per la formazione finanziato dalla Regione o Provincia autonoma di riferimento.

Il finanziamento dei corsi di formazione tramite fondi paritetici interprofessionali

I fondi paritetici interprofessionali sono organismi associativi promossi dalle organizzazioni sindacali, che promuovono la qualificazione professionale dei lavoratori attraverso il finanziamento di percorsi formativi. Con la Legge n. 388 del 23 dicembre 2000, le imprese hanno la possibilità di destinare lo 0,30% della quota obbligatoria per la copertura assicurativa contro la disoccupazione involontaria, normalmente versato all’INPS, alla formazione del personale dipendente.

Ogni azienda può aderire liberamente e senza alcun costo aggiuntivo a uno dei fondi attivi, nonché cambiare Fondo in qualsiasi momento o effettuare la rinuncia all’adesione. Aderire a un Fondo professionale è vantaggioso sia per ridurre i costi aziendali connessi alla formazione dei dipendenti, sia per accrescere la competitività dell’azienda stessa sul mercato. Le modalità di finanziamento ammesse dai fondi sono generalmente conto formazione aziendale, avvisi tematici o generalisti e voucher formativi.

Alcuni dei fondi attivi sono Fondimpress, Fondo Artigianato, Fondo Banche Assicurazioni, Foncoop, Formazienda, Fonditalia, Fondoprofessioni, Fondo Formazione PMI FAPI, Fonarcorm, Fonder.

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