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Castelguidone assediata dalla mega-centrale eolica. Le torri sorgeranno a poche centinaia di metri dall'abitato. Il 'no' del Comitato

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CASTELGUIDONE - Le undici pale eoliche, giganti di acciaio di oltre cento metri di altezza, sorgeranno ad un tiro di schioppo dall'abitato di Castelguidone, in località Monte e Colle San Vito, come mostra eloquentemente l'immagine pubblicata accanto. Parco eolico, è questo l'argomento che tiene banco nei dibattiti in paese, da quando l'amministrazione Cicchillitti ha annunciato di voler dare l'ok all'installazione di una wind-farm che permetterà al Comune di introitare qualcosa come trecentomila euro all'anno. Intanto il comitato spontaneo di cittadini sta studiando azioni di protesta e una eventuale strategia per bloccare quello che considera uno scempio ambientale di proporzioni incalcolabili. Nei giorni scorsi, in Municipio, un primo incontro tra amministratori e comitato, finalizzato a trovare una soluzione condivisa in merito all'installazione della centrale eolica. Il tutto però si è risolto con un nulla di fatto, perché il dibattito si è presto trasformato in una gazzarra, quasi in una zuffa, del tutto inconcludente. Nel corso della discussione, infatti, è emersa una nuova tesi all'interno del comitato, decisamente più radicale rispetto alla richiesta originaria di una sospensione dell'iter di approvazione del progetto e di una sua parziale revisione. Nella sostanza il comitato chiedeva di salvaguardare la zona adiacente la chiesetta di San Vito, che tradotto significa ridurre le torri da istallare dalle undici previste ad otto, ad esempio. Dopo l'incontro con il sindaco, però, la maggioranza del comitato ha espresso un 'NO' secco, senza condizioni, all'installazione di torri eoliche sul sito paesaggisticamente più bello di Castelguidone. Questa, dunque, la posizione comunicata a Cicchillitti e a parte della Giunta (mancava infatti l'assessore Linda Cinzia Mancini®, un'assenza che fa pensare ad un'opinione di dissenso dell'interessata, in merito all'eolico, rispetto ai colleghi dell'esecutivo, ndr). Diversa, invece, e più incline al compromesso, la posizione di altri esponenti del comitato, tra i quali Giuseppe Turilli, già sindaco di Castelguidone. Proprio l'ex primo cittadino ha richiamato quelle che erano le intenzioni originarie del comitato, cioŠ di ottenere dall'amministrazione una sospensione ed una modifica del progetto della centrale eolica, riducendo il numero di torri da installare in maniera tale da non intaccare l'area sacra dell'antica chiesa di San Vito. "Di quella chiesa, - ha detto Turilli - si parla già in documento datato 1847, a firma del curato Leopoldo Lucente. All'epoca era distrutta, ma da sempre la comunit… di Castelguidone ha manifestato la volontà di restaurarla. Finalmente, dopo i primi progetti intorno al 1980, recentemente la chiesetta è stata ricostruita. Evidente, dunque, il valore non solo sacro, ma anche storico ed affettivo della chiesa e del sito. Si è partiti da una posizione di mediazione, - continua Turilli - con richieste di sospensione e revisione del progetto, adesso si assumono atteggiamenti radicali, si dice 'no' alla centrale eolica nella sua interezza. Posizione legittima, ma allora non si sarebbe dovuta firmare la prima petizione". Insomma, il comitato contro l'eolico è spaccato in due fazioni, una intransigente e radicale, che al momento pare decisamente maggioritaria, che boccia l'intero progetto, e una più ragionevole, ma di minoranza, che vorrebbe trovare un punto di equilibrio tra la necessità, per il Comune, di fare cassa, e la tutela del patrimonio naturale, boschivo, culturale e religioso del paese. Mentre il dibattito continua, a Castelguidone sono stati affissi dei manifesti, una simulazione dell'impatto che si avrebbe sul paesaggio se quelle maledette torri eoliche venissero davvero innalzate sul Colle San Vito.
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