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Miti e verità sul mondo del vino

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Il vino è da sempre la bevanda preferita dagli italiani. Per quanto negli ultimi anni si stia affermando una cultura del consumo e della produzione di birra sempre più forte, il vino rimane il prodotto per eccellenza del bel paese, che è anche uno dei più grandi produttori al mondo di questo fantastico nettare. D’altronde, la storia del vino in Italia ha origini antiche e gloriose. Furono infatti gli antichi romani a diffondere in tutti gli angoli del loro impero, compresa la Francia, la produzione ed il consumo di vino, e furono sempre i romani a trasformarlo in una bevanda popolare ed accessibile a tutti.  

Nel corso dei secoli, l’amore per questa bevanda è andato ad accrescersi, e sono state scoperte tantissime tipologie di uve, e inventate nuove e differenti tecniche di vinificazione in ogni parte del mondo. Intorno al vino è nato un business florido ed in crescente espansione. Sul mercato si possono quindi trovare vini a prezzi più accessibili, ma anche vini pregiati come il cabernet di screaming eagle 1992, dal valore di migliaia di euro a bottiglia. 

Un buon degustatore sa che per una buona degustazione di vino, non è importante soltanto il prodotto, ma è necessario rispettare anche una serie di consuetudini e procedimenti, che hanno l’obiettivo di valorizzare i vini. La perfetta conservazione dei vini è forse l’elemento fondamentale, per questo motivo è importante preservare i propri vini preferiti in una cantinetta vino, in grado di garantire le condizioni ottimali per la conservazione e l’invecchiamento dei vini. Il business del vino è quindi un mondo vastissimo che coinvolge milioni di persone nel mondo ed ha un fatturato miliardario e crescente.

Il vino però non è soltanto business, ma è anche storia, passione, religione, salute e miti. L’interesse intorno a questa bevanda è sempre stato così alto che, nel corso degli anni, accanto alle migliaia di studi e ricerche scientifiche, sono nati anche tanti miti, spesso poco attendibili, e pertanto risulta difficile distinguere tra verità e falsità. 

Senza tornare troppo indietro nel tempo, ecco quali sono i più importanti falsi miti (o inesattezze) che resistono ancora oggi, e anche qualche verità.

10 falsi miti e verità sul vino

Ecco i più famosi:

Il vino ti rende più lento/a: l’opinione comune è che bevendo vino, anche in modo moderato, la tua risposta mentale rallenti; in realtà uno studio della Columbia University dimostra che ingerire quotidianamente una quantità moderata di vino, aiuta a mantenere una migliore salute cerebrale;

Il pesce si abbina soltanto al vino bianco: anche dal punto di vista prettamente tecnico questo è un mito da sfatare. Infatti, l’abbinamento dipende dal livello di grassezza ed aromaticità del piatto. Per piatti di pesce più grassi, meglio abbinare un vino rosso poco tannico, mentre per piatti più leggeri, il vino bianco si sposa perfettamente. Ma il fattore che decide quale vino abbinare è il gusto personale.

Il vino rosso fa bene alla salute: per quanto ci siano ancora molti studi in merito, diverse ricerche affermano che il vino rosso faccia bene al sistema cardiovascolare, grazie all’azione dei tannini presenti nel liquido. Inoltre, nel vino rosso, anche se in quantità molto basse, è presente il resveratrolo, ovvero un polifenolo con caratteristiche antiossidanti e in grado di migliore l’efficienza cellulare. Quindi se bevuto in maniera moderata, il vino può avere effetti positivi per la salute delle persone. 

Il vino invecchiato è più buono:  questo è un luogo comune, non perfettamente vero. Infatti, è vero per alcuni vini più corposi, è assolutamente falso per vini più freschi e leggeri che con il tempo perdono la loro freschezza ed alterano il sapore. Inoltre, bere una bottiglia di annata presuppone anche alcune attenzioni e procedimenti particolari che non tutti conoscono, ma che sono necessari per permettere al vino di sprigionare tutto il suo aroma.

Maggiore sarà la dolcezza dell’uva, più sarà alcolico il vino: il livello di alcolicità del vino si ottiene con la fermentazione degli zuccheri presenti nel mosto, quindi una quantità maggiore di zucchero nell’uva corrisponde anche ad un maggior grado alcolico. 

Il vino rosso si serve a temperatura ambiente: questa è un’affermazione inesatta. Innanzitutto dipende dalla temperatura ambiente, perché in una torrida giornata d’estate è meglio lasciare il vino rosso nella cantinetta vino, ed estrarlo soltanto un paio di minuti (o anche meno) prima di berlo. Inoltre, ci sono vini rossi giovani e leggeri che si degustano meglio a temperature più basse. 

Esiste un ordine per servire i vini: questo è vero. Durante una degustazione, il sommelier segue un ordine preciso e studiato in maniera tale da permettere ai commensali di poter apprezzare tutti gli attributi dei vini degustati. Solitamente, si inizia dai vini più freschi e giovani per poi terminare con vini più corposi dalla struttura complessa.

Bere vino fa molto male al colesterolo: in realtà è più vero il contrario. Infatti, diversi studi dimostrano che bere vino rosso con moderazione, aumenta i livelli di colesterolo buono (HDL).

Il vino rosso si fa con l’uva rossa ed il bianco con l’uva bianca: se è impossibile produrre vino rosso con uva bianca, è però possibile produrre vino bianco con uva rossa. Infatti, il colore del vino rosso dipende dal procedimento di vinificazione in rosso, nella quale durante la fermentazione, il mosto viene lasciato a contatto con le bucce, i quali pigmenti donano il colore rosso al vino. Le bucce sono anche gli elementi più ricchi di tannini, ed è per questo motivo che i vini rossi sono più tannici rispetto ai bianchi.

 C’è ancora molto da sfatare sul vino, ma l’importante è non farsi mai influenzare da informazioni false e fuorvianti.

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