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Autovelox 'clonati', la Guardia di Finanza sequestra il 'velomatic' di Tufillo

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TUFILLO - Il comune del Medio Vastese sbattuto sulle pagine della stampa nazionale per un presunto caso di autovelox 'clonato'. La campagna elettorale che ha distratto i lettori di zona non ha fatto altrettanto con la Guardia di Finanza. Gli uomini delle Fiamme gialle, nei giorni scorsi, hanno provveduto, nel corso di una maxi-operazione condotta in simultanea in tutta Italia, al sequestro di oltre cinquanta autovelox, tra i quali quello in dotazione al comune di Tufillo. Gli uomini della Guar­dia di finanza di Sala Consilina, su disposizione del procurato­re capo del centro salernitano, Amato Barile, hanno messo in atto le ordinanze di sequestro. "L’indagine - ha scritto il Corriere della Sera di qualche giorno fa - sem­bra prospettare una enorme truffa a danno degli automobi­­listi: tra il 2007 e il 2009 gli au­tovelox irregolari hanno foto­grafato, rilevandone l’eccesso di velocità, 81.555 vetture, e nei confronti dei relativi pro­prietari sono state poi elevate contravvenzioni per un impor­to complessivo di 11 milioni e 300 mila euro". Tra gli automobilisti 'purgati' dall'autovelox irregolare, anche molti, moltissimi utenti della fondovalle Trigno. Il comune di Tufillo, come altri centri che si affacciano sulla vallata del Trigno, opera servizi di controllo della velocità con apparecchiature elettroniche. Si tratta del famigerato 'Velomati 512'. Non è un mistero che molte amministrazioni di zona, invece di acquistare un proprio autovelox, facciano ricorso a ditte esterne. Un meccanismo che favorisce il moltiplicarsi delle contravvenzioni e che è già finito nel mirino della Procura di Vasto. "Gli accer­tamenti delle Fiamme gialle - continua l'autorevole testata nazionale - hanno consentito di individua­re sulle strade italiane diversi apparecchi per il rilevamento della velocità che avevano lo stesso numero di serie di altri già in precedenza sequestrati: si trattava quindi chiaramente di impianti clonati. Addirittu­ra funzionavano anche autove­lox che erano stati rottamati". E ancora: "L’inchiesta del procuratore Barile non è ancora conclusa, né per il momento ci sono provvedimenti nei confronti di persone. Ma l’accertamento di un numero così elevato di contravvenzioni irregolari ha già spinto il Codacons a mobi­­litarsi e a chiedere che chi ha subito le multe sia risarcito dal punto di vista economico e che gli siano restituiti i punti automaticamente sottratti dal­la patente per l’eccesso di velo­cità, anche quando siano sca­duti i termini per presentare i ricorsi. "Si tratta dell’ennesi­mo sequestro che dimostra co­me i Comuni ormai utilizzino strumenti illeciti e violino il co­dice della strada pur di fare cassa", dice l’associazione dei consumatori". Insomma, dagli autovelox 'imboscati' a quelli 'clonati', le indagini si accavallano, ma i comuni coinvolti sono sempre quelli del Trigno.
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