L’inverno è la stagione in cui la nostra salute è più messa a dura prova. Ogni anno milioni di italiani si ritrovano alle prese con quelli che, non casualmente, vengono definiti “malanni di stagione”. A cui possono aggiungersi, purtroppo, gravi problemi di salute di altra natura. Che colpiscono soprattutto le persone più anziane. Problemi che possono interessare vari organi, tra i più delicati sicuramente stomaco ed intestino. Per i quali, oltre a rivolgersi ad esperti, possono essere necessari esami specialistici. Tra cui la Colon TAC.
Tra le difficoltà di una medicina territoriale, già messa a dura prova dal Covid, e l’annuale problema delle lunghe liste d’attesa arriva il giorno dell’esame. Referto previsto entro dieci giorni. La paziente attende e, passato il periodo previsto, prova a contattare il reparto – Ospedale di Lanciano – in cui si è svolto l’esame. Invano. Alla fine un familiare si reca direttamente, visto il non riuscito contatto telefonico, e arrivano le spiazzanti scoperte. L’addetta è assente, per gravi motivi personali, e in alcune ore della mattina lo sportello viene aperto da persona proveniente dal CUP. Si è arrivati all’Ospedale di Lanciano seguendo gli orari indicati sul foglio per il ritiro del referto. Che non corrispondono a quelli attuali perché lo sportello chiude con due ore di anticipo. E fuori orario non sarebbe possibile accedere al sistema informatico dedicato. Viaggio a vuoto quindi dopo decine di chilometri in auto.
Cosa fare a questo punto? Ci si rivolge all’Ufficio Relazioni con il Pubblico e solo dopo un lungo giro si riesce a parlare con una dottoressa e si viene a capo di qualcosa. Ma per avere l’intero referto saranno necessari almeno, sperando nella fine del periodo critico, almeno altri dieci giorni. La totale disponibilità, professionalità e profonda umanità di infermieri, impiegate e dottoresse sono importanti virtù. Che meritano rispetto e gratitudine. Ma, purtroppo, le difficoltà della mancanza di personale e le criticità attuali possono essere risolutive – nonostante il loro impegno – fino ad un certo punto. Uno stato critico che mette in difficoltà anche il personale sanitario stesso e che è nato diversi giorni fa.
Cosa potrebbe accadere ad una persona anziana, sola, non automunita e senza familiari che possano impiegare anche più di mezza giornata per recarsi personalmente in ospedale? Se il referto fosse necessario per una persona con patologie gravi?