SCHIAVI DI ABRUZZO - "Una nuova e scura lingua di catrame tiene in ostaggio uno dei punti panoramici più suggestivi dell'Alto Vastese". Comincia così la lettera aperta che un villeggiante di Schiavi di Abruzzo, D.M. le sue iniziali, ha voluto inviare al sindaco Piluso, in merito alla situazione che si registra nella pineta comunale, la 'Rotonda'. "Come figlio adottivo non mi sento in grado di entrare in vicende politico-economiche riguardanti la gestione dei problemi del paese, ma mi sarei aspettato per la tanto amata Rotonda, che ci regala ogni anno centinaia di giri stellati, un restyling un tantino pi— mirato per valorizzarne la bellezza. Trovo la nuova pavimentazione (un tappetino di asfalto, appunto, ndr) molto avvilente e cupa e soprattutto non in armonia con la piccola pineta che cinge la Rotonda. Il turismo, argomento tanto decantato in ogni comizio pre-elettorale come fonte di guadagno per tutta la comunità, deve essere incentivato anche con interventi valorizzativi di carattere architettonico e non con lavori 'tanto per fare'. Un richiamo alla pavimentazione del centro storico, sarebbe stato, forse, più idoneo. Rimaniamo comunque speranzosi, in attesa della fine dei lavori". Oltre alle questioni estetiche e all'opportunità di coprire il tracciato interno di una pineta comunale con del banalissimo asfalto, sono ben altri i problemi che emergono dal sito della Rotonda. La vecchia ringhiera al bordo della strada, infatti, è stata rimossa. In attesa della sostituzione, però, il cordolo di cemento è rimasto senza alcuna protezione. In alcuni punti il muretto di sostegno presenta un dislivello di alcuni metri. Un bel salto, senza alcuna protezione, una situazione di oggettivo pericolo soprattutto in considerazione del fatto che la Rotonda è frequentata da molti bambini in questo periodo dell'anno. Ad oggi le cronache locali non riferiscono di incidenti, ma forse un'amministrazione comunale attenta non dovrebbe sfidare la sorte in questo modo, esponendosi ad inutili rischi risarcitori o addirittura di tipo penale.