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Comunità montane, i tagli approdano oggi in Consiglio provinciale

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TORREBRUNA - Le sorti della Comunità montana Alto Vastese, presieduta da decenni dal socialista Piluso, e dell'omologa di Gissi, approdano in Consiglio provinciale. Nel corso della seduta di questo pomeriggio, infatti, sarà posta all'ordine del giorno la mozione, presentata dal Pd ed in particolare da Camillo D'Amico, che mira a salvare la Montana di Gissi e di Torrebruna dalla mannaia dei tagli voluta dalla Regione e dallo Stato centrale. Il consigliere di minoranza del Pd ha sottolineato l'importanza delle due sedi per il terriotorio del Vastese. L'eventuale soppressione delle Comunità montane sarebbe un ulteriore impoverimento per l'entroterra, questa, in sintesi la posizione del Pd. Il tentativo di difendere la permanenza dei due enti di Gissi e Torrebruna sarà sottoposto all'attenzione del Consiglio provinciale di oggi. Larga parte dell'opinione pubblica di zona, in realtà, non ritiene il taglio delle Comunità montane un danno così evidente per il territorio. Anzi. I cittadini, infatti, faticano a comprendere l'utilità degli enti montani, che non sia quella autoreferenziale per la piccola 'casta' locale. Non è un mistero che l'assegnazione delle cariche all'interno delle Comunità serva per tenere in vita delicati equilibri politici, quegli stessi che hanno permesso che due socialisti, Carilli e Piluso, nonostante la sostanziale scomparsa del loro partito di riferimento, siano stati per decenni e siano ancora presidenti a Gissi e Torrebruna. Il centrosinistra, evidentemente, non riesce ad esprimere candidature alternative. Per non parlare delle piccolo rendite di potere che le Comunità montate garantiscono, grazie ai lavori pubblici che l'ente gestisce. Nei mesi scorsi, proprio su queste colonne, il 'caso' di consiglieri in carica dell'ente di Gissi che hanno ricevuto regolarmente parcelle per prestazioni professionali. Lo stesso Giovanni Di Stefano, attuale sindaco di Fresagraandinaria (un altro socialista da sempre sulla cresta dell'onda, ndr), ammise candidamente di aver lavorato, da geometra, per la Comunità montana di cui è componente. Il singolare 'caso', come precisato da Di Stefano, non è affatto isolato. Per i cittadini, allora, tagliare enti pubblici nei quali, con denaro dei contribuenti, avvengono cose come quelle narrate dal sindaco di Fresagrandinaria, è davvero auspicabile. E' comprensibile, tuttavia, che la piccola 'casta' locale cerchi di non farsi 'tagliare'. Altri punti all'ordine del giorno del Consiglio provinciale di oggi le linee programmatiche dell'amministrazione Di Giuseppantonio, il riequilibrio del bilancio, in particolare l'analisi e la ricognizione delle gestioni di cassa e finanziaria alla data del primo luglio 2009; provvedimenti in ordine alla alienazione di immobili facenti parte del patrimonio provinciale; provvedimenti in ordine al riequilibrio della gestione di competenza del bilancio 2009; dichiarazione di dissesto finanziario.
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