GISSI - Riordino delle Comunità montane, la questione alimenta il dibattito politico. Sulla vicenda interviene l'ex consigliere della Medio Vastese, Antonio Ottaviano, già capogruppo di minoranza a Fresagrandinaria.
"Il piano di riordino delle Comunità montane nasce dalla necessità di razionalizzare la spesa pubblica in base alla Finanziaria 2008 e alla Legge Regionale n. 10 del 27 Giugno 2008. Quest'ultima dava facoltà alle Comunità montane di presentare alla Regione proposte di ridelimitazione. Nei mesi scorsi, in qualità di consigliere della Medio Vastese, ho inoltrato formale richiesta ai presidenti Carilli e Piluso affinché provvedessero a convocare il Consiglio al fine di valutare collegialmente la possibilità di un eventuale accorpamento tra i due enti e formulare in merito una proposta alla Regione Abruzzo, a salvaguardia del territorio montano e di quanti continuano ad abitarlo nonostante le notevoli difficoltà .
Tale richiesta, come del resto tante altre, non è stata presa in considerazione. I termini per la presentazione delle proposte sono inutilmente decorsi e ci troviamo ad oggi con la proposta di riordino predisposta dalla Regione che prevede la soppressione sia della Medio Vastese che dell'Alto Vastese. L'idea ha scatenato le reazioni, tardive, ma legittime dei due presidenti e del consigliere provinciale Camillo D'Amico. A quest'ultimo devo ricordare che nel periodo in cui si potevano presentare proposte, la Regione era amministrata dal centrosinistra, la provincia idem e lo stesso dicasi per le giunte delle due Comunità montane. Nessuno ha mosso un dito, compreso la minoranza che è rimasta inerme a guardare. Tutti però si professano paladini delle zone interne.
La verità è che nessuno ha avuto il coraggio di avanzare proposte serie ufficiali per non destabilizzare gli equilibri politici. Una proposta seria doveva avere come base l'esclusione automatica dei Comuni di Cupello, Monteodorisio e Scerni. Si sarebbe passato poi ad analizzare in modo serio gli altri Comuni. Purtroppo Šproprio in questa fase che Švenuta meno la politica, quella vera che dovrebbe lavorare per l'interesse della collettività , e con essa i loro rappresentanti i quali hanno preferito tacere per mantenere una nicchia di potere in giunta. Dopo queste considerazioni, dico che sono pronto a lottare per mantenere nel territorio del Vastese una sede di Comunità Montana, anche insieme a Camillo D'Amico e a quanti altri condividono questo progetto, a prescindere dall'appartenenza politica. Bisogna però che si faccia una preventiva e seria autocritica, evitando soprattutto la faziosità , perché mantenere una sede di Comunità montana che continui ad operare come quelle attuali non ha senso. Meglio sopprimerle".