Al giorno d’oggi è quasi impossibile immaginare una vita senza usare dispositivi elettronici: che siano smartphone, computer, televisori o tablet, questi apparecchi ormai sono parte della nostra quotidianità. Vengono utilizzati per lavorare, per studiare, per informarsi ma soprattutto per comunicare o per svagarsi. Ma ci siamo mai chiesti quanto tempo passiamo davanti uno schermo? 

Nel 2023 una ricerca condotta da We Are Social e Hootsuite, ha svelato che gli italiani passano in media circa 2 ore al giorno sui social media, e quasi la totalità (99%) delle persone vi accede tramite smartphone; a livello globale invece la media di tempo passata davanti gli schermi per motivi di lavoro è di 3 ore e 14 minuti al pc e 3 ore e 43 minuti davanti i cellulari. Una media che è aumentata durante la pandemia, che inevitabilmente ha spinto tanta gente a cercare anche nuovi passatempi online. Ne sa qualcosa il settore dei casinò online, che ha registrato un’importante crescita negli ultimi anni, al contrario dei casinò fisici, che hanno invece subito un calo drastico nelle entrate. 

Ma tutto questo tempo passato davanti agli schermi, quali conseguenze ha per la nostra salute?

Problemi muscoloscheletrici

La posizione che si assume per guardare, ore e ore, lo smartphone o il tablet, a lungo andare può provocare dolori specialmente a collo e schiena, oltre che gomiti, polsi e mani. Le posizioni che si assumono sono infatti poco ergonomiche sia da un punto di vista funzionale che da quello posturale. Le conseguenze nel tempo si rivelano spiacevoli e comprendono tensioni muscolari, disturbi circolatori, discopatia e altre patologie dell’apparato muscoloscheletrico. 

Per evitare o alleviare questo tipo di problemi è fondamentale adottare una postura appropriata, tenere la giusta distanza dallo schermo regolando la sua altezza, fare brevi pause regolarmente e soprattutto fare attività fisica. 

Affaticamento visivo digitale                                                           

Passare troppo tempo davanti agli schermi può risultare dannoso anche per i nostri occhi. Uno dei sintomi più comuni è infatti l’affaticamento visivo digitale, conosciuto anche come sindrome da visione al computer, che provoca occhi secchi, arrossati, irritati o brucianti, mal di testa, offuscamento della vista e dolore a collo e spalle.

Un modo per ridurre l’affaticamento visivo digitale è seguire la regola del 20-20-20, una pausa di 20 secondi ogni 20 minuti guardando qualcosa posta a 20 piedi (6 metri) di distanza. Può aiutare anche una regolazione adatta della luminosità dello schermo, del contrasto e della dimensioni dei caratteri, e utilizzare occhiali protettivi o lenti a contatto idratanti.

Effetti psicologici e comportamentali

Ma rimanendo tante ore davanti al display non si va incontro solo a problemi fisici e anzi, si può incorrere anche a disturbi psicologici, specialmente nei bambini e negli adolescenti. Un'eccessiva esposizione alla luce blu che emanano i dispositivi digitali può causare insonnia, irritabilità, ansia e a lungo andare anche depressione. Per non parlare del rischio di isolamento sociale, dipendenza e cyberbullismo, che sono problemi al giorno d’oggi largamente diffusi. 

E’ fondamentale porre dei limiti all’utilizzo di questi apparecchi per non incorrere in questi problemi o per cercare di contrastarli, un buon modo può essere quello di proporre valide alternative, più creative ed educative ma specialmente sociali.

In questi tempi è necessario un controllo responsabile per l’utilizzo dei dispositivi elettronici, in modo da usarli in maniera consapevole e con i giusti limiti con l’obiettivo di non trascurare altri aspetti della nostra vita. Bisogna sempre tenere a mente che la tecnologia è uno strumento e non un fine, e che anche il nostro benessere ne risente e dipende dal giusto equilibrio tra la vita online e quella offline.