Chiarezza sulla morte di Davide Checchia, 45enne residente a Vasto, deceduto nell'abitazione della mamma a Villalfonsina.
E' proprio la madre - che ha presentato un esposto ai Carabinieri della Compagnia di Vasto, affidandosi per l'assistenza legale allo Studio 3A - a chiederla.
La Procura di Vasto, per questo, per il tramite del Pubblico Ministero dott.ssa Silvia Di Nunzio, ha aperto un'indagine ipotizzando il reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti. E' stata intanto disposta l'autopsia.
Si legge in una nota diramata alla stampa dai legali della famiglia: "L'uomo, conosciutissimo e ben voluto da tutti, che lavorava presso la Nsg di San Salvo e che aveva anche la grande passione per la terra, dedicando tutto il suo tempo libero all’olivicoltura e alla viticoltura, la mattina di martedì 20 febbraio si era recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vasto per una copiosa presenza di sangue nelle feci. I medici tuttavia, dopo averlo sottoposto ai vari accertamenti, tra cui gli esami del sangue che avevano palesato alcuni valori “sballati”, dopo quattro ore lo avevano dimesso non riscontrando evidentemente situazioni critiche.
Checchia però ha continuato a fare sangue dalle feci, a lamentare mal di pancia e aveva anche la febbre a 38 finché giovedì scorso, poco dopo le 18.30, si è sentito male nella sua camera. La madre, che viveva con lui, ha sentito un tonfo, è corsa nella stanza del figlio trovandolo riverso a terra, ha allertato i soccorsi ma gli operatori del 118 dell’ospedale di Gissi, accorsi in ambulanza, al loro arrivo non hanno potuto che constatare il decesso: sul posto sono stati chiamati anche i Carabinieri.
Sconvolta, attraverso l’Area manager per l’Abruzzo Mario Masciovecchio, per essere assistita e fare piena luce sui fatti, si è rivolta a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e venerdì 23 febbraio ha presentato denuncia querela presso la Stazione dell’Arma di Vasto, chiedendo all’autorità giudiziaria, come peraltro aveva già caldeggiato il medico di famiglia della vittima, di disporre l’esame autoptico sulla salma del figlio, trasportata all’Ospedale di Chieti, per accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità da parte dei sanitari che hanno avuto in cura il paziente in occasione del suo accesso al pronto soccorso del 20 febbraio.
Istanze ritenute meritevoli di accoglimento da parte della Procura di Vasto che ha aperto un fascicolo contro ignoti e ordinato l’esame autoptico" con incarico ai consulenti tecnici medici legali dott. Ildo Polidoro e dott. Raffaele Visini che poi “procederanno a seguire con l’accertamento irripetibile dal quale i familiari di Checchia, che ha lasciato anche il padre e due sorelle, e Studio3A si aspettano risposte”.