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Un Partito che ridia speranza nella Politica

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“La politica è quell’arte che serve al noi e non all’io, al domani e non all’oggi, al mondo e non al qui”. E’ stato ascoltando questa frase che, a 13 anni, la politica è diventata la mia passione. Sono nata negli anni ’80, non ho vissuto le grandi ideologie del passato se non con gli occhi dei miei genitori e dei miei nonni. Ho creduto fin dall’inizio nel Partito Democratico e per questo ho lavorato per farlo nascere e lavoro oggi per farlo crescere. A poco più di due anni dalla sua nascita, domenica prossima si terranno le primarie per scegliere il nuovo segretario del Pd. Sono candidata nella lista “Con Bersani” in sostegno della candidatura di Pierluigi Bersani alla segreteria nazionale. Ho scelto Bersani fin dall’annuncio della sua candidatura e sono onorata di essere candidata all’Assemblea Nazionale nella sua lista nel collegio della provincia di Chieti. L’ho scelto per la sua idea di partito e per la sua idea di Paese. Il PD è stata una grande intuizione, ma ciò che è stato fino ad ora non ha corrisposto alle aspettative di quei 3 milioni e mezzo di persone che nel 2007 contribuirono alla sua fondazione. Bersani è accusato da più parti di voler tornare indietro. Ma tornare indietro da cosa? Al centro del suo programma c’è un’idea di Pd radicato e strutturato, un partito che abbia una sua identità e che metta al centro della sua azione politica l’art. 49 della Costituzione, che stabilisce che “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Per fare questo c’è bisogno di rendere più protagonista chi decide di aderire al pd, facendo di esso una “comunità di protagonisti”. Significa questo tornare indietro? Io non credo. Significa avere un partito che, forte della sua pluralità, sappia dove andare e chi rappresentare. Il Pd deve essere il partito dell’uguaglianza sociale, della mobilità sociale, del merito e non della cooptazione. Un partito che lotti contro le ingiustizie e che dia l’idea di stare costantemente in trincea per eliminare le disuguaglianze e dare a tutti pari opportunità. Se questo significa tornare indietro da 2 anni di confusione e di guerre intestine, allora si, vogliamo tornare indietro, ma per fare del Pd la vera alternativa di governo al centro-destra populista di Silvio Berlusconi. Io credo che lavoratori e professionisti, giovani e donne, precari e pensionati ci chiedano non urla e proteste, ma una proposta chiara e concreta per il governo del Paese. Mi rivolgo ai tanti che hanno creduto in Walter Veltroni e si sono sentiti ingannati dalle sue dimissioni e dalla politica del pd in questi anni. C’è bisogno di una guida forte e autorevole che traghetti il pd verso un nuovo corso e verso una politica di lungo respiro. Il problema principale del pd in questi anni è stato, a mio avviso, la mancanza di prospettiva, di una visione di lungo periodo. L’Italia merita una classe dirigente più autorevole di quella attualmente al governo. Per affermare una reale uguaglianza delle opportunità occorre una rivoluzione copernicana che ponga al centro il merito e la responsabilità. L’Italia ha bisogno di una nuova stagione di liberalizzazioni: meno barriere di accesso alle professioni, più concorrenza nei servizi. Pierluigi Bersani ha l’autorevolezza e l’esperienza per dare una nuova vita al Pd. Un partito in cui ci sia una chiara organizzazione interna, un radicamento sociale, luoghi di discussione e decisione certi e regole accettate e condivise. Un Partito in grado di parlare al Paese e di proporre soluzioni concrete ai quotidiani problemi dei cittadini italiani. Un Partito che ridia speranza nella Politica. Federica Mariotti Candidata all’Assemblea Nazionale Pd nella provincia di Chieti con la lista “Con Bersani”
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