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Spopolamento, "Piluso è corresponsabile". Di Carlo, lista Liberi di Schiavi di Abruzzo, attacca il presidente della Comunità montana

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SCHIAVI DI ABRUZZO - "E' davvero singolare che sia proprio il sindaco Piluso a chiedere aiuto alla Provincia e alla Regione per affrontare il problema dello spopolamento nei centri dell'entroterra Vastese". Con queste parole, pronunciate dal capogruppo Massimo Di Carlo, i consiglieri di opposizione in Consiglio comunale replicano alle dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate dal primo cittadino. Il sindaco Piluso, infatti, ha rilanciato l'allarme spopolamento, battendo cassa in Provincia e Regione per cercare di porre un argine all'inarrestabile fenomeno. Secondo i consiglieri del gruppo Liberi, tuttavia, l'amministratore di lungo corso di Schiavi di Abruzzo, che è anche presidente della Comunità montana, non è titolato ad intervenire sulla questione spopolamento, visto che è "corresponsabile, dal punto di vista politico, dell'attuale drammatica situazione, e dunque il suo vittimismo non è accettabile". "Sbaglio o il sindaco Piluso amministra Schiavi da quasi trent'anni? - riprende il capogruppo Massimo Di Carlo - Non è forse il presidente della Comunità montana da decenni? E cosa ha fatto, in questi lunghi anni, per arginare il fenomeno spopolamento? Assolutamente nulla. E non bastano certo i pochi spiccioli di contributo per le spese viaggio agli studenti pendolari, questione di cui si è vantato Piluso, per risolvere il problema. L'Alto Vastese si è avviato ad un progressivo spopolamento e Piluso, che ha tenuto il potere politico da trent'anni, non ha mosso un dito, non è stato in grado di porre in essere un solo progetto di sviluppo. Ha realizzato soltanto delle 'cattedrali' nel deserto, come la struttura nei pressi dei templi italici di Schiavi ad esempio, pagate con denaro pubblico e mai utilizzate e oggi abbandonate al degrado. Per non parlare della zona artigianale di Schiavi, dove è stato realizzato un capannone assegnato ad una ditta di Trivento e oggi, a distanza di pochi mesi, abbandonato e inutilizzato. Un inaccettabile vittimismo, quindi, quello di Piluso, che con la sua politica fallimentare non ha saputo arginare lo spopolamento montano. Oggi chiede fondi e aiuto altrove per rimediare ad un danno che proprio la sua miope politica ha determinato".
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