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Caccia, continuano gli sconfinamenti dei molisani nell'Atc Vastese. I cacciatori sollecitano l'intervento della Forestale e della Polizia provinciale

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - Continuano, completamente impuniti, gli sconfinamenti di cacciatori molisani, in particolare di Trivento, nei territori dell'Ambito territoriale di caccia del Vastese. Protestano le 'doppiette' dell'Alto Vastese per una situazione giuta ormai al limite della tollerabilità. Non si contano, infatti, gli accessi non autorizzati di cacciatori provenienti dal Molise sui territori abruzzesi al confine. Le zone più interessate al fenomeno illecito sono quelle di località Carapellese, al confine tra i comuni di Schiavi di Abruzzo e Poggio Sannita, ma gli sconfinamenti si registrano anche a Castiglione Messer Marino, in pratica lungo tutta la vallata risalendo il fiume Sente, e a Castelguidone, cioè al confine con il territorio di Trivento. "Siamo esasperati da questa situazione divenuta ormai intollerabile, - protestano i cacciatori abruzzesi - soprattutto perché non c'è verso di arginare questa vera e propria aggressione che arriva da Trivento e da altri centri del Molise. Più volte abbiamo chiesto l'intervento della Forestale, ma sempre invano". Proprio la mancanza di controlli da parte del Corpo forestale e della Polizia provinciale, e dunque la certezza di essere impuniti, finisce per agevolare il fenomeno illecito, vero e proprio bracconaggio. Per svolgere l'attività venatoria sull'Atc Vastese, infatti, bisogna essere residenti, oppure ottenere l'autorizzazione all'accesso. La presidenza dell'Ambito non ha rilasciato permessi ai cacciatori molisani, dunque ogni accesso si configura come un atto illecito, punibile secondo le norme vigenti. Il problema è che mancano controlli, e così il bracconaggio dilaga indisturbato.
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