La crescita delle auto ibride nel mondo è evidente, anche se ancora il nostro Bel Paese arranca a dar fiducia a questa nuova soluzione di mobilità green. I Governi (soprattutto quello italiano) stanno cercando di far aumentare l’interesse grazie a degli incentivi fiscali ed economici molto impattanti.
Se è pur vero che a differenza degli altri Paesi dell’UE l’Italia è colei che registra meno immatricolazioni ibride, è anche vero che i numeri danno un buon segnale di crescita (seppur a rilento).
Il mercato delle ibride in Italia: cosa sappiamo?
Le auto ibride stanno guadagnando sempre più popolarità, in particolare tra i guidatori tradizionalisti che desiderano rimanere legati a un motore termico, ma sono comunque interessati alla sostenibilità ambientale e alle nuove tecnologie. Questi veicoli combinano l'affidabilità di un motore a combustione interna con il supporto parziale di un sistema elettrico.
Le auto ibride sono dotate di un sistema di propulsione elettrica che recupera l'energia cinetica generata durante la decelerazione e la frenata, per poi utilizzarla, riducendo così il carico sul motore termico. Sebbene questa sia una descrizione generica, il funzionamento preciso varia leggermente a seconda del tipo di ibrido – che si tratti di mild hybrid, full hybrid o plugin hybrid.
Tra le diverse categorie, le mild hybrid sono le più diffuse. Questi veicoli utilizzano il sistema elettrico solo in specifiche fasi di guida, come l'accensione e la marcia a basse velocità, il che contribuisce a mantenerne il costo relativamente contenuto.
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Il tentativo PNIEC
Le auto ibride sono parte integrante del piano GSE, che punta a identificare e implementare soluzioni capaci di generare benefici climatici e ambientali nel medio-lungo periodo. Questo approccio si traduce in una serie di vantaggi fiscali, economici e personali.
Di recente il Governo ha incentivato l'acquisto di veicoli ibridi per facilitare la transizione verso l'elettrico, una strategia che ha dato frutti significativi in tempi rapidi: i fondi destinati agli incentivi sono stati esauriti in poche ore, in un solo giorno.
Oltre a questi incentivi ci sono altri vantaggi connessi alla soluzione in questione: esenzione dal pagamento del bollo fino a cinque anni, accesso libero alle ZTL, sconti sui parcheggi sulle strisce blu e altri benefici che possono variare a seconda del Comune o della Regione.
Gli sconti diventano ancora più interessanti per chi opta per un'auto ibrida rottamando un veicolo più vecchio. Più bassa è la classe ambientale del veicolo rottamato (da Euro 0 a Euro 3), maggiore sarà il vantaggio economico ottenuto.
I dati contrastanti nel mondo
Sulle vendite delle auto ibride plug-in ed elettriche c'è da molto da dire. Nei primi mesi del 2024 - come da report della società di ricerca Rho Motion - c'è stato un aumento del 20% rispetto al 2023 con un totale di 7 milioni di immatricolazioni.
Scorporando i dati l’interesse tra BEV e PHEV è differente, tanto che gli esperti del settore dovranno puntare a stime al ribasso entro la fine dell’anno. A rendere le idee più chiare è la dichiarazione dell’analista Charles Lester:
“Il quadro generale dice che nel 2024 non ci sarà l’ambizioso incremento nel settore che alcuni speravano e, perciò, abbiamo abbassato le previsioni del 5%, a 16,6 milioni di auto elettriche e ibride plug-in vendute quest’anno”.
L’interesse nel mondo e in Europa è contrastante, tra un continente e l’altro c’è un divario enorme:
- Cina: 4,1 milioni;
- Europa: 1,5 milioni;
- America: 0,8 milioni;
- Resto del mondo: 0,6 milioni.
Un obiettivo comune per l’ambiente
Al di là dei vantaggi economici e fiscali che l’ibrido può celare, non possiamo omettere il fattore ambientale, che diventa prioritario negli obiettivi comuni dell’Unione Europea (passare all’elettrico).
Le auto ibride emettono una quantità maggiore di gas serra rispetto alle elettriche, ma comunque inferiore rispetto ai veicoli con motore a combustione interna. Tra le ibride, le versioni full hybrid e plug-in hybrid offrono la possibilità di una guida più ecologica, ma solo quando utilizzate in modalità full Electric.
Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva, è fondamentale considerare anche il contesto in cui si vive e il tipo di percorso che si affronta più frequentemente, sia urbano che extraurbano.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è il clima della zona. In regioni con climi rigidi, dove le temperature sono particolarmente basse, le auto elettriche possono perdere efficienza e subire un'usura più rapida, riducendo così la loro durata nel tempo.