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"Piluso attacca la stampa, ma non risponde nel merito". Di Lizia sull'operazione inciucio in Comunità montana

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - "A parte l'attacco alla stampa locale, il presidente Piluso non ha replicato nulla nel merito della questione inciucio>. Telegrafico l'ex vicepresidente della Comunità montana Alto Vastese, Emilio Di Lizia (Pd), che commenta così la dura reazione del presidente dell'ente di Torrebruna ai vari interventi, apparsi su queste colonne, di esponenti del centrosinistra che hanno condannato l'operazione inciucio, quella che ha portato in una Giunta a guida socialista il primo cittadino di Castiglione Messer Marino, Massimo Mastrangelo, che almeno formalmente è del PdL. A distanza di più di una settimana dalla concitata riunione del Consiglio della Comunità montana non si placano le polemiche innescate dalla decisione del presidente di puntellare il suo nuovo esecutivo con una stampella proveniente da destra. L'ex vicepresidente Emilio Di Lizia, che è anche ex sindaco di Castiglione Messer Marino e oggi siede in Consiglio comunale tra i banchi dell'opposione, non è soddisfatto delle esternazioni di Piluso. "Vorrei capire meglio cosa c'è sotto questa operazione, che accordi sono stati presi tra il presidente e il sindaco di Castiglione", continua infatti Di Lizia. Non convince più di tanto, dunque, neanche gli esponenti di centrosinistra, la spiegazione fornita da Piluso, cioè di aver inserito Mastragelo in giunta perché Castiglione è l'unico comune in regola con i requisiti fissati dalla legge di riordino degli enti montani. Amesso di accettare per buona questa tesi, in qualche modo plausibile, non si capisce perch‚ non si è dato un segnale di cambiamento radicale, magari concedendo proprio la presidenza a Mastrangelo. Anche considerando che Piluso è seduto su quella comoda poltrona dal lontano 1995. Proprio questa evidenza conferma l'impressione unanime, e cioè che l'operazione inciucio è servita soltanto al presidente per restare lì dove è sempre stato. Con la corresponsabilità, in termini politici, di Cicchillitti, Finamore e Di Prospero che hanno avallato la perpetuazione dell'era Piluso.
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