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CONFRONTO A COLPI DI 'CARTE BOLLATE': DOPO LA SENTENZA DEL TAR IL COMUNE RICORRE AL CONSIGLIO DI STATO

redazione
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Confronto politico, sempre acceso, che scivola sul terreno delle 'carte bollate' a San Salvo. Dopo il ricorso al Tar delle forze di opposizione, nel quale il centrodestra evidenziava l'irregolare convocazione del Consiglio comunale e l'accoglimento dello stesso con l'annullamento delle delibere relative, è adesso il Comune di San Salvo a replicare, dando incarico al proprio legale di proporre ricorso al Consiglio di Stato. "Credo che le discussioni debbano avvenire con pacatezza e con serenità, mettendo a conoscenza i cittadini, ognuno dal proprio punto di vista, delle iniziative e delle proposte di cui si è portatori - afferma il sindaco della città, Gabriele Marchese - Nel merito, si ribadisce la conformità dell'azione amministrativa alla legge ed ai regolamenti comunali. L'art. 25 del regolamento, infatti, dispone che la seduta di seconda convocazione deve avere luogo in un giorno diverso da quello di prima e che nel caso siano introdotte proposte le quali non erano comprese nell'ordine del giorno di prima convocazione, queste non possono essere poste in deliberazione se non ventiquattro ore dopo averne dato avviso a tutti i consiglieri. Ne consegue che, siccome nell'ordine del giorno non vi erano nuove proposte, non esiste l'obbligo del rispetto delle ventiquattro ore". Per le opposizioni, invece, la recente sentenza del Tar e l'annullamento in particolare della delibera relativa agli equilibri di bilancio metterebbe a rischio la stessa 'sopravvivenza' dell'attuale amministrazione. Tesi, al contrario, giudicata insostenibile, dal centrosinistra di governo.
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