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Differenziata, Celenza si stacca dal servizio della Comunità montana e i risultati si vedono

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CELENZA SUL TRIGNO - "Anche i piccoli comuni dell'entroterra abruzzese possono dare il loro giusto contributo per la risoluzione del problema rifiuti". E' l'assessore Antonio Antenucci che, da queste colonne, presenta l'esempio che arriva dal comune di Celenza sul Trigno che ha messo a punto un nuovo modello di gestione integrata dei rifiuti, staccandosi definitivamente "dal vecchio, obsoleto e poco chiaro servizio svolto in forma associata dalla Comunità montana Alto vastese". "Il servizio attivo dal 4 gennaio 2010 è iniziato senza disagi, - continua l'assessore - i risultati sono di gran lunga al di sopra di ogni aspettativa e in totale controtendenza rispetto all'attuale situazione del comprensorio". Passando poi ad esaminare la situazione pregressa, il braccio destro del sindaco Venosini spiega: "Il consorzio intercomunale Civeta nasce come impianto di compostaggio, ma sono ancora pochissimi i comuni che separano l'umido dalla enorme massa di rifiuti. Nell'Alto Vastese sembra che Celenza sul Trigno sia l'unico comune che ha implementato un modello integrato di gestione dei rifiuti. Divulgare i dati e i risultati raggiunti sono la dimostrazione palese e concreta che si può migliorare l'efficienza e l'efficacia di un servizio. Tale dimostrazione lampante è motivo di vanto per i concittadini, ma serve anche a spronare e sensibilizzare le pigre amministrazioni del comprensorio. Il complesso mondo dei rifiuti non è solo un problema interno al comune, ma riguarda l'intero territorio limitrofo ed è compito della politica prevenire disagi per i già sfortunati cittadini dell'entroterra. Analizzando uno dei tabulati inviati dal Consorzio intercomunale del Vastese, si evince che il nostro comune ha ottenuto un risultato a dir poco sorprendente. Infatti Celenza sul Trigno dovrà pagare un extra costo pari a settantacinque euro per la settimana che va dall'8 al 14 gennaio, praticamente la somma più bassa tra tutti i consorziati. Precedentemente, con il vecchio modello avremmo dovuto pagare oltre cinquecento euro. Insomma se la matematica non è una opinione, qui siamo di fronte ad un esempio concreto di ottima gestione della spesa corrente. Ogni settimana risparmiamo oltre 400 euro di costi di smaltimento. Grazie ad una complessa alchimia politica-creativa, il comune sarà in grado di riassorbire questi extra costi e il raddoppio delle tariffe di smaltimento, non appesantendo le tasche vuote dei cittadini. I maggiori costi sono direttamente proporzionali ai benefici conseguiti, con un rapporto bilanciato in maniera accentuata verso i benefici. Se a tutto ciò ci si aggiunge il più che raddoppio dei costi di smaltimento per l'indifferenziato e l'organico previsti dalle nuove tariffe del Consorzio Civeta, la scelta politica fatta è ancor più efficace. Insomma - chiude Antenucci - abbiamo dimostrato matematicamente che la politica funziona se la si vuol far funzionare e si possono concretizzare risultati positivi a 'costo zero' semplicemente rimodulando il sistema organizzativo di un servizio. Attualmente non esistono investimenti migliori rispetto alle politiche ambientali. Il futuro dell'entroterra si edifica su questi temi".
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