CASTELGUIDONE - E' stato depositato in Regione, per la valutazione di impatto ambientale, il progetto di parco eolico di Castelguidone.
Sul sito internet della Regione Abruzzo, nell'apposita sezione, compaiono i documenti relativi alla mega wind-farm che si vorrebbe realizzare sul colle San Vito e sul Monte, a due passi dall'abitato del comune montano. La ditta proponente, si legge nel prospetto informativo, è la Ipotenusa Srl di Nicola Bucci.
Il mega impianto eolico è sinteticamente riassunto in questi termini: "Il progetto riguarsa la realizzazione di un parco eolico, da realizzarsi nel comune di Castelguidone, costituito da numero 10 aereogeneratori nonch‚ le opere di connessione alla Rtn compresa la stazione elettrica di trasformazione Mt/At che interessano i limitrofi comuni di San Giovanni Lipioni e Celenza sul Trigno".
Particolarmente interessante la lettura della relazione "non tecnica" disponibile e scaricabile dal sito web. Tra le altre cose si apprende che "la Windfarms Srl ha eseguito per Ipotenusa Srl ®una ricerca delle aree adatte per la realizzazione di un impianto eolico in Abruzzo, e ha selezionato le aree dotate delle caratteristiche idonee, quali: buona risorsa eolica; conformità alle prescrizioni delle Linee Guida dell'Abruzzo; possibilità di accesso; possibilità di allaccio alla Rtn. E' stato così individuato il sito in località Il Monte e Colle delle tane, nel comune di Castelguidone, che presenta le caratteristiche idonee per la realizzazione di un impianto eolico di media taglia, con aerogeneratori di 90-100 metri di diametro del rotore. Le verifiche preliminari sulle caratteristiche anemologiche del sito, confermate dalla campagna anemometrica eseguita, consentono di stimare una buona risorsa eolica, che consente la realizzazione di un impianto eolico in grado di produrre circa 43mila MWh/anno, sufficienti per fornire energia elettrica ad almeno 14mila famiglie".
La parte della sintesi che sicuramente alimenterà polemiche in paese è quella riguardante l'impatto ambientale stimato della centrale. "L'impatto sulle attività umane, agricoltura, zootecnia, escursionismo, è nullo, - scrivono senza mezzi termini gli imprenditori che faranno soldi a palate, grazie ai certificati verdi dell'Europa, sfruttanto il patrimonio paesaggistico e storico di Castelguidone - in quanto non esiste nessuna limitazione all'accesso all'impianto e al movimento sul sito. Per quanto riguarda la visibilità , vengono adottate tutte le misure di mitigazione prescritte dalle Linee Guida dell'Abruzzo e quelle raccomandate dal Ministero dei Beni Culturali. Le linee elettriche in Mt sono interrate, così da risultare invisibili (occhio non vede..., ndr). La sottostazione di trasformazione è situata in un'area poco visibile. I trasformatori sono interni alle torri ed esternamente sono visibili solo le torri stesse. L'impatto su fauna e flora è molto limitato, grazie alla selezione attenta del sito, al modello di aerogeneratori di grande taglia impiegato e al rispetto di tutte le misure di mitigazione prescritte dalle Linee Guida dell'Abruzzo. I cavidotti in Mt sono interrati. Ultimata la costruzione, le condizioni originarie del sito vengono ripristinate sul terreno non occupato dalle torri. Per quanto riguarda il rischio di incidenti, - continuano gli imprenditori 'ambientalisti' - esso è ridotto al minimo perché vengono rispettate le distanze minime da aree urbane, edifici isolati (in realtà a poche centinaia di metri dal sito individuato è già stato realizzato, dalla Caritas diocesana, un complesso ricettivo, per turismo religioso e congressuale, con strutture in legno, ndr) e strade provinciali e comunali prescritte dalle Linee Guida dell'Abruzzo, e perch‚ nella costruzione e durante la manutenzione del parco eolico vengono rispettate le normative in vigore in materia di prevenzione degli incidenti e sicurezza sui luoghi di lavoro. L'emissione di campi elettromagnetici è ridotta al minimo dall'interramento di tutte le linee Mt di collegamento".
Per quanto riguarda le emissioni acustiche, invece, la relazione si limita a questo inciso: "Il rumore prodoto dagli aerogeneratori è molto ridotto, anche nei pressi dell'area abitabile più vicina, e rientra nei limiti stabiliti dal Dpcm 14/11/1997". Nessun dato, dunque, viene fornito rispetto all'inquinamento acustico, salvo dichiarare, quasi in maniera apodittica, che il rumore sarà "molto ridotto".
"Al termine della vita utile dell'impianto eolico, - chiude il documento - tutte le attrezzature vengono smantellate e rimosse, ad eccezione dei plinti interrati", cioè migliaia e migliaia di metri cubi di cemento che resteranno lì, per sempre, grazie a Ipotenusa e al sindaco Cicchillitti.
Intanto il comitato Dinamismi ha pronta una raffica di obiezioni al progetto da presentare in Regione.