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"Il bracconaggio dilaga", l'allarme dell'Arci-Caccia. Chiesto l'interveto della Provincia e della Forestale

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VASTO - Il bracconaggio dilaga, complice l'assenza totale di controlli sul territorio, anche a caccia chiusa. Il presidente dell'ArciCaccia, Angelo Pessolano, rilancia il problema bracconaggio e scrive direttamente al presidente della Provincia di Chieti, Di Giuseppantonio, sollecitando un intervento dall'alto. "Sull'intero territorio provinciale, - scrive Pessolano - mancano i controlli. Il bracconaggio è dilangante. Le zone di ripopolamento e cattura, precluse alla caccia, sono prese di mira dai bracconieri che distruggono la selvaggiuna stanziale. Sul territorio aperto viene praticata, da cacciatori provenienti da fuori regione, dal Molise, la caccia a rastrello, che distrugge un gran numero di specie protette. Non esiste un pattugliamento durante il fine settimana, quando la densità venatoria è massima, perché la Polizia provinciale non effettua, se non sporadicamente, i necessari controlli. Con la caccia di frodo tanti quintali di carne non controllata dal punto di vista sanitario vengono venduti a ristoratori senza scrupoli. Dal vicino Molise sono innumerevoli gli sconfinamenti di cacciatori che, illegalmente, praticano la caccia sul territorio del Chietino, proprio perch‚ sanno che è nullo il rischio di essere controllati. Le guardie venatorie volontarie non possono intervenire a causa di un regolamento provinciale che ne limita fortemente le possibilità di azione. L'ArciCaccia ritiene che il ripristino della legalità è il fondamento della democrazia, per questo chiediamo al presidente della Provincia di intervenire, di potenziare e riorganizzare il corpo di Polizia provinciale, e di modificare il regolamento delle guardie venatorie volontarie, al fine di porre in essere, finalmente, i controlli sul territorio". Il presidente Di Giuseppantonio, nei giorni scorsi, ha risposto alle sollecitazioni dell'ArciCaccia. Rivolgendosi a Pessolano, il presidente scrive: "Concordo sulla insostenibilità della situazione. Ho dato precise disposizioni al comandante della polizia provinciale affinché possa rimodulare la presenza degli agenti in maniera da garantire un controllo più capillare e continuo sul territorio. Inoltre ho dato mandato al delegato alla materia, Giovani Staniscia, di studiare la modifica del regolamento sulle guardie volontarie così da garantire maggiore libertà di azione".
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