Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

MORTE DI COSIMO CAVA DOPO UNA RISSA IN UN CASOLARE DI CAMPAGNA: DUE RINVII A GIUDIZIO PER OMICIDIO PRETERINTENZIONALE

redazione
Condividi su:
Due rinvii a giudizio per la morte di Cosimo Cava, avvenuta il 27 gennaio 2007 all'esterno di un casolare di campagna, nell'area di Piana Sant'Angelo a San Salvo. Li ha disposti il Gup del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo. In Corte d'Assise a Lanciano, il prossimo 31 maggio nella prima udienza del processo a loro carico per l'accusa di omicidio preterintenzionale, saranno M.S., 43 anni artigiano, e A.Z, 35 anni, entrambi di San Salvo, assistiti dagli avvocati Giovanni e Antonino Cerella e Nicola Artese del Foro di Vasto. Sono state invece prosciolte altre quattro persone, inizialmente coinvolte nelle indagini. Cosimo Cava, all'epoca quarantenne divorziato con due figli piccoli, pugliese originario di Erchie, in provincia di Brindisi, era da circa sette anni domiciliato in Abruzzo, tra Vasto e San Salvo. L'uomo, lavoratore saltuario in svariati settori, morì a causa di un "arresto cardiaco riflesso dopo la rottura del setto nasale determinato da un forte colpo in pieno viso, con ogni probabilità un pugno o un calcio" (come certificato dall'esame autoptico eseguito dall'anatomopatologo Ivan Melasecca) al culmine di una rissa scoppiata mentre si trovava, assieme ad altre sei persone, tutte di San Salvo, di età compresa tra i 25 ed i 49 anni, all'interno di una masseria dove qualche ora prima il gruppo si era radunato per compiere uno di quei gesti particolarmente cari alla tradizione locale, l'uccisione del maiale. Cosimo Cava, Mimmo per gli amici, voleva ricostruirsi una vita in Abruzzo. Qualche precedente penale ed una storia d'amore finita male lo avevano portato a lasciare - sette anni prima - la sua terra di Puglia ed a provare a ricominciare in terra d'Abruzzo. Nei mesi precedenti la drammatica morte aveva lavorato come guardiano notturno in uno stabilimento balneare del centro di Vasto Marina, successivamente, aveva cercato di cavarsela con qualche 'lavoretto' da manovale. Ha trovato la morte più assurda, quella senza un senso, tra alcuni amici e compagni dell'ultimo periodo.
Condividi su:

Seguici su Facebook