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L'ospedale di Agnone non si tocca. I sindaci dell'Alto Vastese, insieme ai colleghi molisani, pronti a dimettersi in blocco

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AGNONE - Il popolo a difesa dell’ospedale Caracciolo è sceso in strada ieri mattina per dire no all’ipotesi di chiusura o di ridimensionamento. Un’ipotesi che nel caso in cui dovesse verificarsi vedrà i sindaci della provincia di Isernia e diversi colleghi abruzzesi che ieri hanno sostenuto la manifestazione (erano presenti Piluso di Schiavi, Venosini di Celenza sul Trigno, Mastrangelo di Castiglione e Cicchillitti di Castelguidone, oltre al consigliere regionale Paolo Palomba, ndr) rimettere la fascia tricolore nelle mani dei rispettivi Prefetti. La presenza dei sindaci e cittadini della Valle del Sangro, dell’Alto Vastese e del Medio Trigno ha rimarcato l’importanza vitale del presidio ospedaliero. La ventilata ipotesi di chiusura, è stato ribadito durante il lungo corteo, rappresenta un danno irreparabile e irreversibile che si ripercuoterebbe sul sistema sanitario, sociale ed economico. In strada a sfilare dietro un lenzuolo bianco, lungo sessanta metri, c’erano quasi mille persone per le forze dell’ordine e più di duemila per gli organizzatori. Giovani, ragazzi delle scuole, bambini "fieri di essere nati all’ospedale di Agnone", il mondo politico, di destra come nel caso dell’assessore Marinelli, e di sinistra, Petraroia, Paglione confusi tra la folla, i sindaci di 19 comuni, le associazioni e i comitati nati a difesa di altri presidi regionali. E persino i cani portati al giunzaglio con indosso una maglietta contro i tagli alla sanità pubblica. Alle finestre in segno di protesta tante lenzuola bianche stese. I sindaci di Agnone, Bagnoli, Belmonte, Carovilli, Capracotta, Castel del Giudice, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Montazzoli, Pescopennataro, Pietrabbondante, Poggio Sannita, Sant’Angelo del Pesco, S. Pietro Avellana, Schiavi di Abruzzo, Trivento, Vastogirardi e la Comunità montana Alto Vastese hanno sottoscritto un documento dichiarandosi favorevoli a valuatre i progetti di razionalizzazione della sanità in Alto Molise, che comporti un migliore utilizzo sia delle poche risorse a disposizione che del personale medico e paramedico dell’area nella convinzione che debba essere coniugato il concetto di medicina sul territorio. I sindaci chiedono inoltre un incontro con il commissario e governatore Michele Iorio, col sub commissario Isabella Mastrobuono e l’assessore alla sanità Nicola Passarelli oltre al direttore generale dell’Asrem, Angelo Percopo. "La bozza nascosta nei cassetti della Giunta va portata all’attenzione di tutti - ha detto il consigliere regionale Petraroia - e l’idea di un accorpamento tra l’ospedale di Agnone e quello di Isernia con la costruzione di un presidio a Monteroduni rappresenta l’ennesimo spreco di denaroo pubblico". mpt
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