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"Basta tagli ai servizi nei centri dell'entroterra". Palomba (IdV) in trincea per difendere l'ospedale di Agnone

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SAN SALVO - C'era anche un pezzo d'Abruzzo, in piazza ad Agnone, domenica mattina, a manifestare contro lo smantellamento dell'ospedale 'San Francesco Caracciolo'. Oltre ad alcuni sindaci di zona, in fascia, accanto ai colleghi molisani, hanno sfilato i primi cittadini Massimo Mastrangelo di Castiglione Messer Marino, Andrea Venosini di Celenza sul Trigno, Luciano Piluso di Schiavi di Abruzzo e Mario Cicchillitti di Castelguidone, ha colpito la presenza di un consigliere regionale abruzzese, Paolo Palomba (IdV), unico rappresentante dell'Emiciclo de L'Aquila. Proprio al leader dell'Italia dei Valori nel Vastese, che è vice-presidente della Commissione sanità della Regione Abruzzo, www.sansalvo.net ha rivolto alcune domande. Consigliere Palomba, la sua presenza ad Agnone non è passata inosservata. Ci spieghi il senso della sua partecipazione a quella manifestazione in difesa del 'Caracciolo'. "Ho ritenuto importantissimo essere presente accanto alle popolazioni dell'Alto Molise e ai miei concittadini abruzzesi provenienti dall'Alto Vastese. Per le zone interne del Chietino, già pesantemente disagiate e marginalizzate, le prestazioni sanitarie erogate dal 'Caracciolo' di Agnone rappresentano davvero una questione vitale, nel senso letterale del termine. Si pensi, ad esempio, a cosa succede in caso di emergenze di tipo sanitario. Da uno qualsiasi dei centri del Vastese interno raggiungere l'ospedale di Vasto significa un viaggio di quasi un'ora. Se poi bisogna attendere l'arrivo di un'ambulanza i tempi raddoppiano, con grave pericolo per i pazienti. Agnone, con il suo ospedale di 'frontiera', è raggiungibile in meno della metà del tempo". Insomma, per i suoi concittadini dell'Alto Vastese si tratta davvero di una questione di vita o di morte. "Certo, è oggettivamente così. Lo voglio ripetere, la presenza del 'Caracciolo' è di vitale importanza per i territori montani, quelli molisani e quelli abruzzesi. Stiamo parlando di zone depresse, colpite dallo spopolamento progressivo e inarrestabile. Non è possibile continuare a tagliare i servizi, anche quelli essenziali, alle migliaia di cittadini che coraggiosamente vi abitano ancora. Non sono cittadini di serie 'B'. Non si può pretendere che continuino soltanto a pagare le tasse, senza avere alcun servizio degno di tale nome in cambio. Le scuole, gli uffici postali e ora anche la sanità. E' davvero ora di indignarsi e dire basta a questa sconsiderata politica di tagli al welfare". Parole pesanti, consigliere Palomba. Non teme di irritare i suoi colleghi della Regione Molise? "Come classe politica regionale abbiamo il dovere, politico e morale, di risolvere i problemi ai cittadini, non di crearne con il progressivo smantellamento dei servizi basilari. La presenza, nel corteo, dell'amico e collega Franco Giorgio Marinelli, che è un autorevole assessore della Regione Molise, significa proprio questo. C'è poco da fare, per le zone disagiate e montane bisogna avere il coraggio di agire anche in deroga alle normative vigenti, con politiche speciali, mirate. Altrimenti, nel giro di pochi anni, sarà davvero la morte per tutti i comuni dell'entroterra. E l'Alto Molise e l'Alto Vastese diventeranno un deserto".
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