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Cassazione: stop agli autovelox in appalto

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Le indagini sugli autovelox imboscati e sui presunti abusi in materia di rilevamento elettronico della velocità condotte dalla Procura di Vasto e di Santa Maria Capua Vetere, solo per citare i due casi più noti, potrebbero essere davvero ad una svolta visto il recente pronunciamento della Cassazione. I giudici della Suprema corte, infatti, mettono finalmente un paletto, un punto fermo, nella delicata questione, con la sentenza n. 10620 del 17 marzo 2010. Si legge sul testo redatto dai giudici: "La vicenda si inseriva in un'indagine avente per oggetto gli appalti per l'installazione ed uso di apparecchi autovelox nei territori comunali, il cui valore era stato determinato con una percentuale sugli incassi delle future infrazioni rilevate". E ancora: "Secondo il Tribunale titolari del potere di accertamento delle infrazioni stradali erano solo i soggetti pubblici indicati nel codice della strada, con funzioni non delegabili; momento decisivo dell'accertamento era quello del rilievo fotografico, cui doveva necessariamente presenziare uno dei soggetti indicati dall'art. 12 Codice della strada; i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie sono a destinazione vincolata (ex art. 208 Cds) e nel caso di accertamento dall'organo di polizia territoriale per il 50 per cento vincolati alle finalit… indicate dalla norma". Quindi, sostengono dalla Cassazione, il servizio autovelox non può essere gestito da soggetti terzi, cioè privati. Infatti i giudici sostengono che "ragionevole dubbio di irregolarit… del procedimento amministrativo vi sarebbe invece nel coinvolgimento del soggetto privato nella fase dell'accertamento dell'infrazione e nella percezione degli utili. Le apparecchiature eventualmente utilizzate per tale accertamento debbono essere gestite direttamente da parte degli organi di Polizia stradale e devono essere nella loro disponibilità tenuto infine conto della finalità preventiva, e non repressiva o di finanziamento pubblico o lucro privato, della disciplina sanzionatola, il parametro di retribuzione/corrispettivo differenziato secondo l'entità della sanzione è contrario ai principi indicati dall'art. 97 Costituzione". Insomma il sistema adottato anche sulla fondovalle Trigno, con i comuni di Cupello, Lentella, Fresagrandinaria, Dogliola, Tufillo ed altri, che affidano in appalto i servizi di controllo autovelox a ditte esterne, è contrario alla legge, dunque punibile, perch‚ configura il reato di abuso d'ufficio. Infatti la Procura di Vasto ipotizza l'abuso d'ufficio in concorso, per circa sedici tra sindaci, vigili urbani, avvocati e gestori di apparecchi autovelox, e adirittura l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
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