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Comunità montane del Vastese, lo smembramento è sempre più concreto

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TORREBRUNA - La Giunta regionale si appresta ad esaminare la proposta di ridelimitazione degli ambiti territoriali delle Comunità montane. La delibera del governo regionale, prevede, per la comunità montana Alto Vastese, con sede in Torrebruna, "lo scioglimento con contestuale inclusione dei comuni di Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Fraine, Schiavi di Abruzzo e Torrebruna nel nuovo ambito territoriale costituito dai comuni di Borrello, Civitaluparella, Fallo, Gamberale, Montenerodomo, Pizzoferrato, Quadri, Roio del Sangro, Rosello, Montazzoli, Montebello sul Sangro, Monteferrante, Montelapiano, Roccaspinalveti". Resterebbero fuori, dunque, i comuni di Celenza sul Trigno, Carunchio e San Giovanni Lipioni, cioè quelli ad un'altidutine non propriamente da alta montagna. Il nuovo ente avrà il suo baricentro decisamente spostato verso il Sangro. Anni fa Montazzoli decise autonomamente di lasciare la Alto Vastese per aderire alla Comunità montana del Sangro. Quella scelta ora diventerà un obbligo per gli altri comuni montani del Vastese. Per la Medio Vastese di Gissi, analogamente, si propone "lo scioglimento con contestuale inclusione del comune di Roccaspinalveti nel nuovo ambito territoriale costituito daicomuni di Borrello, Civitaluparella, Fallo, Gamberale, Montenerodomo, Pizzoferrato, Quadri, Roio del Sangro, Rosello, Montazzoli, Montebello sul Sangro, Monteferrante, Montelapiano, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Fraine, Schiavi di Abruzzo e Torrebruna". Tutti gli altri centri della Medio Vastese, che in effetti di montano hanno ben poco, come Fresagrandinaria, Dogliola, Gissi e via elencando, resteranno fuori dal nuovo ente sovracomunale. Tirate le somme, Piluso e Moro probabilmente si apprestano a dire addio alle rispettive poltrone da presidente.
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