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IL “DON” NON SI USA PIÙ’

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Il titolo di “don”,”donna”per i nomi femminili che fine ha fatto? Specialmente i contadini, in passato, quando ritenevano una persona superiore economicamente, socialmente o culturalmente usavano il “don”che deriva da “dominus” di cui è abbreviazione e che equivale a “signore”. Era in uso soprattutto in quelle regioni dove la Spagna aveva avuto il domino territoriale ,come per esempio l’Italia meridionale. Quando passavano i notabili, non bastavano: “Buon giorno don Giovanni”,”Buona sera don Nicola” “Buon Natale donna Prassede” ; molti in segno di sudditanza facevano un profondo inchino e si levavano perfino il cappello dalla testa (si scappellavano) . In prossimità delle feste religiose ( Natale, Pasqua, San Vitale,San Rocco, Corpus Domini) i contadini erano soliti portare a casa dei “ don ” di turno, polli, conigli, tacchini, piccioni. A San Salvo è raro sentire pronunciare il “don” anche se sopravvive ancora qualche residuo. Il “don”oggi si dà solo ai parroci E’ un fatto sicuramente positivo. Tutto questo potrebbe essere interpretato per una maggiore consapevolezza della uguaglianza della società. Possiamo invece argomentare che seppure l’appellativo di “ don ”sia andato scomparendo, la ricchezza nel mondo odierno è al primo posto dei valori. L’uomo vale per i beni materiali che consegue, e non per i valori spirituali. Il denaro è il padrone del nostro tempo. Allora i Bill Gates, i Cuccia, gli Agnelli dovrebbero essere le persone più felici di questa terra . Ma la ricchezza può condurre al raggiungimento della felicità terrena ? “Non pesate le persone dal loro denaro” sosteneva Gian Antonio Stella A.Gabell, in un suo libro, affermava ” Due soli beni al mondo valgono qualcosa, la salute e la coscienza tranquilla. Intanto gli uomini quasi sempre le perdono nel correre dietro ai beni materiali, che appena conseguiti si dileguano”. Forse stiamo andando fuori tema . Ed allora, meglio fermarci qui.
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